E la chiamano estate...

Da Marcoscataglini
In questo periodo mi arrivano diversi messaggi, o commenti su facebook, inneggianti all'estate. "Finalmente il caldo!", sostengono, la "bella stagione" è arrivata! Tutto ciò mi deprime. A costo di essere impopolare, debbo per l'ennesima volta dichiararmi un non amante della stagione estiva. Sia chiaro: le stagioni ciclicamente si alternano esattamente come la natura ha previsto, e ci mancherebbe che uno vada a contestare la natura. Quello che contesto (in modo pacato e tanto per parlare, visto che è una cosa su cui non abbiamo potere) è l'atteggiamento delle persone. Presumo che la passione per l'estate nasca da diversi fattori: il fatto che sin da piccoli significa la fine della scuola, e da adulti la pausa nella frenesia lavorativa per le meritate vacanze; il fatto che la gente non ami granché doversi coprire con vestiti pesanti; la generale preferenza per il caldo rispetto al freddo, e così via. Se analizzo me stesso, trovo che -in modo speculare- le stesse cose mi fanno odiare l'estate, da sempre: a me andare a scuola, da piccolo, piaceva, e l'estate mi annoiavo; mi piace troppo il mio lavoro e non mi interessa interromperlo: non dico stupidaggini affermando che non ho fatto mai una vera vacanza, anche perché per molti anni ho viaggiato, e parecchio, per lavoro; inoltre, amo i vestiti pesanti e mi piace il freddo, lo trovo ritemprante, esattamente come il caldo mi deprime. Ma questi sono fatti miei, condivisi scommetto da una risicata minoranza di persone (alcune le conosco, però!).  Dal punto di vista fotografico, e veniamo al punto, la questione può avere una valenza più generale. Dopo "l'orgia" primaverile di colori e profumi, la natura sembra prendersi una pausa. Se si esclude l'alta montagna, tutto appare ora "bruciato", terroso e coperto da una cappa opprimente di calore. E allora: cos'è che attira tanto i fotografi, almeno quelli amatoriali? Le giornate sono lunghissime, e fare foto all'alba o al tramonto (le ore migliori) richiede una grande pazienza: nel mezzo una lunga attesa con cieli pallidi e colmi di foschia, infotografabili (a parte il sudore che cola sula fotocamera). Tutte le località più interessanti sono ingombre di turisti, le strade intasate di traffico, i prezzi più alti. Metteteci pure che io sono un fototipo 1 e mi scotto facilmente e il quadro è completo! Certo, riconosco che c'è chi riesce a tirar fuori belle foto anche in queste condizioni, e certamente il caldo invita a restar fuori di più, soprattutto la sera, cosa che magari favorisce le fotografie notturne o tardo-serali (se il fotografo accetta di bigiare la movida). Bravi! Io però preferisco attendere l'autunno con i suoi colori e le sue nebbie, e l'inverno, con i suoi cieli tempestosi e le sue tramontane, o anche la prossima primavera, con le sue fioriture e il sole tiepido. Lascio l'estate a chi la considera la "bella stagione" (io l'ho sempre chiamata "la mia brutta stagione"...) e tira fuori la fotocamera solo da giugno a settembre. Auguri di buone ferie, naturalmente. Io aspetto...

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