Con l'inizio degli anni ottanta del secolo XIX° ella inizierà con il curare in gran segreto un intenso diario personale in cui annotava quotidianamente appunti e versi, scritti non già dall'Imperatrice, ma dalla donna storica dall'animo sensibile, l'Elisabetta che più amo, quella resa ancor più bella dalle ferite inferte dalla vita, quella autentica, vera, quella che soffriva nel carcere delle imposizioni legate al suo ruolo, quella che languiva perchè legata ad anime che l'avevano lasciata prematuramente con le quali cercava in ogni modo di poter ancora comunicare, che avvertiva stretta la propria epoca storica, che cercava in un possibile contatto con il futuro l'unica via per poter ancora realizzare sè stessa ed uscire così dal proprio isolamento ... Anche se cammino fra gli uomini, / non sono pari loro 2
Ma affidiamoci alle parole di Costantin Christomanos che fu per un breve ma intenso periodo il suo lettore di greco, che le visse accanto osservandola da vicino, per immaginarla mentre scrive:
L'Imperatrice scrive molto in fretta, e nel reggere la penna tiene le dita piegate, evidentemente per un'abitudine presa da bambina che deve aver conservato proprio perchè gli insegnanti la rimproverano. In generale tutto il suo atteggiamento, quando scrive, ha qualcosa d'infantilmente grazioso e maldestro che contrasta col suo maestoso contegno in mezzo ai fiori e agli alberi. Fissa il foglio e la punta della penna, e sembra che voglia costringere il pennino a vergare tratti sottili e netti. Accade invece che le lettere sgorghino irruenti e precipitose, libere da ogni convenzione.
" Voi ammirate la mia brutta calligrafia. E' fatta come me, " mi ha detto " non vuole lasciarsi domare ". Ogni tanto fa delle grosse macchie d'inchiostro viola, l'unico che usa. Ha davanti a sé un calamaio d'oro; attorno a lei sono sparsi i sottili fogli di carta assorbente con cui asciuga ogni pagina, picchiettandovi sopra con la mano serrata a pugno. 4
Dorati giorni di quiete silente,
riconoscente vi ho scolpiti !
Tutta sola con i miei pensieri,
mai interrotti da voci stonate
giorno e notte il silenzio più profondo -
felice è chi appartiene solo a sé, 5
Seppur sposa all'Imperatore dell'Impero Austroungarico Francesco Giuseppe, Sissi era di idee antimonarchiche e repubblicane, figlia ed Imperatrice di un paese arcanamente e sinceramente religioso ed animata da profondo senso cristiano, nutriva un orientamento anticlericale, nulla del suo presente storico le apparteneva, sentiva di dover volgere lo sguardo più lontano dei limiti della propria epoca e così fece consegnando alla sua penna le proprie aspirazioni per lasciarle ai lettori del futuro, i soli che sarebbero stati in grado di comprenderla e di ridare, con la loro lettura, giustificazione e compimento alle sue più intime ed inconfessate passioni e tensioni emotive.
Cara anima del futuro !
Ti affido questi scritti. Il grande maestro * che li ha ispirati mi ha suggerito anche cosa farne: potranno essere pubblicati solo quando saranno trascorsi sessant'anni a partire dal 1890 ed i proventi dovranno essere impiegati per aiutare i perseguitati politici e i loro familiari bisognosi. Anche fra sessant'anni la felicità e la pace ovvero la libertà continueranno infatti a non essere di casa su questo nostro piccolo pianeta così come non lo sono state ai miei tempi. Forse lo saranno un giorno in un mondo diverso. Oggi non sono in grado di dirlo, forse però quando leggerai queste righe ... Un saluto di cuore. Ti sento vicino,
Titania ** 6
Alla poesia perciò Elisabetta affidava il compito di renderle quella pace intima, quella consolazione, quella serenità che, era certa, la vita non potesse ormai far altro che negarle.
Pensò quindi di pubblicare i propri versi, come anni prima, in gran segreto, aveva fatto il principe Rudolf con i propri scritti politici, facendone consegnare una copia trascritta da una persona fidata all'editore di Corte; nell'estate del 1890, un anno e mezzo dopo Mayerling, Sissi decise di dare ai propri scritti, però, un destino differente rispetto a quello che vi diede il principe ereditario, le cui riflessioni trascritte sono andate smarrite: chiuse la copia stampata dei Nordsee Lieder - Canti del Mare del Nord, dei Winterlieder - Canti d'Inverno ed il manoscritto ( Drittes Buch ) ancora incompleto in una cassetta e poi ancora in un'altra apponendovi la seguente clausola dopo il sigillo:
Questa cassetta deve essere aperta 60 anni dopo il 1890. Dopodiché la cassetta in essa contenuta va inoltrata all'indirizzo indicato sopra di essa. ( l'indirizzo era quello del principe Lichtenstein a Brno)
Dopo una serie di vicissitudini che sarebbe prolisso e noioso elencare qui di seguito, cui si aggiunsero anche i due conflitti mondiali, la suddetta cassetta, una volta aperta alla data prestabilita ed appuratone il contenuto ( si supponeva che contenesse la lettera d'addio indirizzata dal principe Rudolf alla madre prima della tragedia di Mayerling, ma quando si scoprì che non custodiva altro che volumi di poesie non vi fu data grande importanza ) venne custodita in archivio dal presidente della Confederazione Elvetica finchè la più grande biografa di Elisabetta, Brigitte Hamann, conducendo ricerche con finalità di studio sulla vita dell'Imperatrice, non s'imbattè nel 1977 in modo del tutto fortuito in questi plichi e, pubblicandoli, diede così al fine piena realizzazione al volere di 'Titania'.
Noi che oggi leggiamo questi scritti facciamo la conoscenza di una donna completamente isolata dai propri contemporanei, critica nei confronti della storia e dell'etica imperiale, talvolta persino giudice sagace e severo di certi eccessi, una donna liberale che precorse i tempi, non compresa e perciò spesso non amata quanto meritava, una donna moderna, una donna contemporanea, potremmo quasi dire, che in vita, non fu riconosciuta di buon grado dall'Austria Imperatrice e mai si sentì all'altezza di quel ruolo e che, una volta superata la giovinezza e divenuta donna, si elesse piuttosto regina esclusivamente del proprio mondo interiore.
Quanto più le sto vicino, tanto più mi convinco che vive a metà tra due mondi. Quando camminiamo per ore lungo la spiaggia omerica, e lei sfiora come un'ombra che ha preso corpo la sponda luminosa della vita, e le onde eterne ci mandano il loro richiamo, ho sempre la sensazione che ella simboleggi qualcosa che sta tra la vita e la morte o che appartiene contemporaneamente a entrambe. [ ... ] Non riesco ad immaginare che una creatura come lei possa lasciare questa vita al modo degli altri mortali, dal momento che non appartiene alla vita reale. Vive in un'atmosfera diversa da quella in cui noi respiriamo. Ai nostri occhi la sua vita è un non vivere. Si potrebbe dire che, ancora da viva, si trova in uno stato che esclude la vita. Questo mistero che la circonda, che per tutti la rende un'enigma, è per lei una fonte di certezze: vi si avvolge come in una corazza, per difendere il contenuto della propria anima, affinché non svanisca e non sia offeso dai rapporti con gli esseri umani ... 9
Anche oggi il nostro tempo credo si sia concluso, ormai sapete che certi argomenti mi prendono la mano e non smetto più di scrivere, non vogliatemene ...
Vi abbraccio con affetto e vi ringrazio di cuore per tutto ciò che mi date,
A presto
Hellmut Andics, Die Frauen der Habsburger, WILHELM HEYNE VERLAG, München , 1995
Elisabetta d'Austria, Diario poetico, MGS PRESS SAS, 1998
ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989
Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001
Brigitte Hamann, Elisabeth. Kaiserin wieder Willen, Amalthea Verlag, Wien, München , 1982
Gabriele Praschl - Bichler, L'Imperatrice Elisabetta, Longanesi & C., Milano, 1997
* - L'Imperatrice Elisabetta considerava il poeta tedesco Heirich Heine il proprio maestro ed ispiratore e nelle sue liriche è facile 'ritrovarlo' sia per gli elementi stilistici che per i toni realistici ed ironici con cui ella descrive la corte di Vienna; ella di Heine divenne non solo ammiratrice, ma persino la più grande conoscitrice ed esperta.
** - Nel mondo della propria produzione poetica l'Imperatrice s'identificava in Titania, la regina delle fate del suo dramma shakespeariano preferito, "Il sogno di una notte di mezza estate" e spesso si rivolgeva al suo imperiale consorte chiamandolo Oberon, che nel suddetto dramma del regno delle fate è il re.
1 - Elisabetta d'Austria, Diario poetico, MGS PRESS SAS, 1998, pag 169
2 - Ibidem, ANCHE SE CAMMINO, pag. 263
3 - Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001, pag. 112
4 - ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989, pag. 52
5 -
Elisabetta d'Austria, Diario poetico, op. cit, TITANIA III, pag. 67 6 - Ibidem, pag. 13
7 - Ibidem, DOVE ANDARE ?, pag. 173
8 - Ibidem, ALLE ANIME DEL FUTURO, pag. 163
9 -ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, op. cit., pag. 141
And my soul is so full to bursting
it's not enough the silent meditation anymore,
what shake it, I must change in verse,
I entrust them now to this journal.
It will keep them for generations
safe from those who cannot understand them now;
years full of ups and downs will take
only later, these songs will flourish.
Oh may they then reach the goal of the teacher,
be a comfort to the whine and to the crying of yours
for those who died fighting for freedom and
and on whose head the crown of martyrdom shines!
O my beloved living in distant times to come
and whom my soul speak to
it will often be in your company:
will live again when you'll read a poem. 1
Next to reach the threshold of the middle age, more and more disappointed and embittered by life - in spite of efforts to maintain her youth, a form of premature aging, probably inherited from her mother, was changing the traits and movements of the lovely Empress whose physical, undermined by a form of gout, could no longer afford the long rides to which she was devoted from her childhood and that had made her a famous rider in the whole Europe - and by people around her, increasingly misunderstood in the motions of her own soul, orphaned by the heir to the throne that she had given to the Habsburgs and to Austria and only able to communicate with Maria Valeria ( in those years the Emperor's friendship with the actress Katharina Schratt became more and more intimate ) Sissi, increasingly devoted to forms of fulfillment of intellectual nature, resumed her classical studies and lessons of modern greek, start by cultivating a passion that already cheered her days when she was still fifteen
and dreamed of love, and when, as a young Empress aged sixteen, gave expression to the longing for her beloved Bavaria and the loneliness felt among the cold walls of the imperial palaces of Vienna: poetry.
With the beginning of the 80's of the XIXth century she will start with taking care of a secret Diary in which she wrote down daily words and verses, written not by the Empress, but by the historical woman from the sensitive soul, the Elizabeth that I love more, the one made even more beautiful by the wounds inflicted by life, the authentic, true, the one who suffered in the prison of the charges related to her role, the one that languished because linked to the souls who had left her prematurely with which she sought in every way still to communicate, the one who felt too narrow her historical era, who sought in a possible contact with the future the only way to realize herself and go out from her isolation ... though I walk among men, / I'm not like them 2
August 23rd, 1887 - [...] Apart from the ideas of my mother, who often shake so horrible, I think that poetry is however a fortune for her ... The purpose for which Mam's working - she told me as a secret - it's so good she can really be happy in her commitment, which should be useful to posterity ... It's strange my mother's life - her thoughts are occupied by the past, her commitment to the far future. The present is to her an unreal shadow, her greatest pride, that no one imagines that she's a poet ... 3
But let's consider Constantine Christomanos's words, who was for a brief but intense period her greek reader, who lived next to her watching her closely just to imagine her while writing:
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The Empress writes very quickly, and holding the pen she keeps her fingers bent, evidently because for a habit taken as a child that she must have kept just because the teachers complained. In general, her whole attitude when she writes, has something pretty childish and clumsy that contrasts with her majestic demeanor amid among the flowers and the trees. She fix the paper and the pen tip, and seems to want to force the nib to pen thin and net strokes. It happens instead that letters pour forth impetuous and precipitous, free from any convention.
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"You are admiring my bad handwriting. It's made like me," she said, "it doesn't want to let to tame." Every so often makes big stains with the purple ink, the only one she uses. She has in front a gold inkstand; around her are scattered the thin sheets of blotting paper with which she dries every page, patting above with her hand clenched in a fist. 4
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Although married to Franz Joseph, Emperor of the Austro-Hungarian Empire, Sissi was animated by antimonarchical and republican ideas, daughter an Empress of a sincerely religious country and animated by profound Christian feeling, joined an anti-clerical orientation, nothing of her historical present belonged to her, she felt she had to look back farther than the limits of her age and so she did by delivering to her pen her aspirations to leave them to the readers of the future, the only people who would be able to understand them and to give back, with their reading, justification and fulfillment to her most intimate and untold passions and emotional tensions.
I entrust to you these writings. The great teacher * who inspired them suggested me also what to do with them: they could be published only when they will pass sixty years from 1890 and the proceeds will be used to help the victims of political persecution and their families in need. Even if in sixty years happiness and peace that is the freedom will continue not to be at home on our small planet as well as they haven't been in my time. Maybe they will one day in a different world. Today I am not able to say it, but maybe when you'll read these lines ... A fondly greeting. I feel you near,
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To the poetry Elizabeth therefore entrusted the task of giving her that inner peace , that joy , that serenity that she was certain, life couldn't do anything but deny her.
it's my comfort to all the sadnesses. 7
So she thought then to give her verses publication, as, years before, in great secrecy, Prince Rudolf with his political writings did, which made over a copy transcribed by hand by someone he trusted to give to the publisher of the Court; in the summer of 1890, a year and a half after Mayerling, Sissi decided to give her writings, however, a different fate than what Crown Prince gave to hs thoughts in words, whose transcribed reflections went missing: she shut the printed copy of the Nordsee Lieder - North Sea Songs, of theWinterlieder -North Sea Songs ( Drittes Buch ) and the still incomplete manuscript ( Drittes Buch ) in a box and then again in another under the following clause after sealing them:
This box must be opened 60 years after 1890. Afterwards the box contained therein must be sent to the address indicated here above. ( the address was that of the Prince Lichtenstein in Brno )
After a series of events that would be long-winded and boring to list below, to which have to be added the two world wars, the aforementioned box, after be opened at the agreed date and ascertain its content ( it was supposed to contain the farewell letter addressed by Prince Rudolf to her mother before the tragedy of Mayerling, but when it was discovered that it kept merely volumes of poetry, they gave it no great importance ) was kept on file by the President of the Swiss Confedereation until the Elizabeth's greatest biographer, Brigitte Hamann, conducting researches with the purpose of study some details about the Empress's life, in 1977 found thse envelopes in a completely fortuitous case and publishing them, she gave finally full realization of the will of ' Titania '.
When we today read these writings we meet a woman completely isolated from her contemporary, critics of her history and of the Imperial ethics, sometimes even shrewd and sever judge of certain excesses, a liberal woman ahead of her time, misunderstood and therefore often not loved as much as she deserved, a modern woman, a contemporary woman, we might almost say, that, in her life, wasn't not willingly recognized Empress by Austria and never felt herself to belong to that role and who, once went beyond the youth and become a woman, she elected herself rather queen of her inner world.
Lonely I vague in this world,
to joy, to life from the time I turned my back;
I share my life with no one,
ever there was none that has understood me.
Of course, in the years of enthusiasm in youth
I weaved crowns on some nice head
but alas, now that the weather has strip them of their leaves,
I realize that of spirit and soul they were empty !
They are surrounded by relatives,
but only in the body and blood are neighbors;
ten times is bolted my inner world
and each access is tightly closed. 8
The more I'm beside her, the more I am convinced that she lives halfway between two worlds. When we walk for hours along the Homeric beach, and she, like a shadow that took shape, touches the bright side of life, and the eternal waves send us their call, I always get the feeling that she symbolizes something that is between life and death or which belongs simultaneously to both. [...] I cannot imagine that such a creature as she is can leave this life in the manner of other mortals, since she doesn't belong to real life. She lives in an atmosphere different from that in which we breathe. In our eyes, her life is not a life. We could say that, still alive, she's located in a state that excludes life. This mystery that surrounds her, which makes her a conundrum to everybody, is for her a source of certainty: she wound herself in it like in an armour, to protect the contents of her soul, so it doesn't vanish and isn't offended by relationships with humans ... 9
Even today I feel that our time has ended , you know that certain subjects take my hand and I do not stop to write, please forgive me ...
I do embrace you with much love and I thank you for everything you are giving me !
See you soon
Hellmut Andics, Die Frauen der Habsburger, WILHELM HEYNE VERLAG, München , 1995
Elisabetta d'Austria, Diario poetico, MGS PRESS SAS, 1998
ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989
Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001
Brigitte Hamann, Elisabeth. Kaiserin wieder Willen, Amalthea Verlag, Wien, München , 1982
Gabriele Praschl - Bichler, L'Imperatrice Elisabetta, Longanesi & C., Milano, 1997
* - The Empress Elizabeth considered the German poet Heinrich Heine her teacher and the inspirer of her lyrics and it's easy to 'find him' in her poems for both stylistic elements and for the realistic and ironic tone with which she describes the court of Vienna; of Heine she became not only an admirer, but even the largest and expert connoisseur.
** -In the world of her own poetic production the Empress identified herself in Titania, the Queen of fairies of her favorite Shakespearean play, "The Dream of a Midsummer Night" and often turned to his imperial consort calling him Oberon, who in the drama mentioned above of the fairy kingdom is the king; since then, in every room of the castles that will accomodate her, there will be a painting of Titania with beside the donkey, symbol of the suitors surrounding her.
1 - Elisabetta d'Austria, Diario poetico, MGS PRESS SAS, 1998, p. 169
2 - Ibidem, ANCHE SE CAMMINO, p. 263
3 - 3 - Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001, p. 112
4 - ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989, p. 52
5 -
Elisabetta d'Austria, Diario poetico, op. cit, TITANIA III, p. 67 6 - Ibidem, p. 13
7 - Ibidem, DOVE ANDARE ?, p. 173
8 - Ibidem, ALLE ANIME DEL FUTURO, p. 163
9 -ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, op. cit., p. 141