Verrà un giorno in cui ragazze geneticamente modificate andranno dal chirurgo estetico per farsi impiantare un po' di cellulite sulle chiappe e sulle cosce altrimenti lisce e perfette come marmi michelangioleschi. Disperate per un DNA photoshoppato al concepimento senza il loro consenso, dunque privato della (sacrosanta) funzione di ritenzione idrica/lipidica, eserciti di femmine di tutte le età si ritroveranno a sfogliare riviste patinate in sale d'aspetto anonime, soprattutto a tarda primavera o a inizio estate, in attesa delle lunghe (e anche necessariamente un po' dolorose) sedute di trattamento. Ci sarà chi se le farà regalare per il suo compleanno, chi metterà con costanza gli spiccioli nel porcellino e perfino chi si sbatterà a fare un doppio lavoro per permettersi la tanto agognata pelle a buccia d'arancia.
Qualcuna particolarmente motivata, magari mossa da ambizioni di sfondamento nel mondo dello spettacolo, non esiterà a vendere il proprio corpo, a dispetto della propria perfezione, per raggiungere l'ambito obiettivo. E, tranne nel caso delle minorenni, per le quali avranno ancora voce in capitolo (o potranno ancora illudersi di averla), i genitori non potranno che restare a guardare e a chiedersi dove hanno sbagliato, per lo più senza capire che quello che le loro ragazze vorranno sarà solo la possibilità di apparire (e sentirsi) genuine e naturali. Sarà un giorno in cui il bisogno di verità avrà superato quello di bellezza. Ma sarà tutt'altro che una consolazione.
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