non ci capita spesso di avere la vasca a disposizione.
così, all'improvviso, è stato un tutt'uno il pensiero con l'azione. abbiamo interrotto damblè le nostre attività e siamo andati a prepare un rilassante e fumante bagno caldo pieno di schiuma e candele profumate.
l'odore morbido del muschio bianco, il rumore carezzevole dello scroscio dell'acqua, il vapore bollente che appanava gli specchi. tutto perfetto.
ho cominciato a spogliarlo, lentamente e distrattamente. non pensavo a nulla. solo a quel momento di totale e meritato abbandono.
l'acqua calda, la testa vuota, le creme profumate. il solo desiderio di dedicargli un po' di tempo e un po' di attenzioni. mai abbastanza, per lui che mi sopporta. mai abbastanza, per lui che mi accompagna.
non so precisamente come siamo arrivati a quel punto. non ricordo come sia potuto accadere che il più bel massaggio di sempre sia degenerato così.
non so com'è capitato che sia arrivata lei a rompere l'idillio. inaspettata, indesiderata, ingombrate. lui non me ne aveva mai fatto accorgere prima. complice, forse, quel tugurio omertoso, non mi ero mai accorta della sua presenza. eppure lei c'è, ora lo so.
lui l'ha portata tra di noi.
lei, la cellulite, ha instaurato una relazione complicata con lui, il mio corpo.
ed ora tra noi tutto è cambiato.
solo la somatoline, forse, potrà salvare la nostra già contorta relazione.