«E liberaci dal male» di A. Parisi

Creato il 05 marzo 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale


di Alessandro Ambrosini
Il Vaticano è una presenza fondamentale, a volte oscura nella storia di Roma e dell’Italia intera. Da sempre, potere e fede convivono in modo a volte inquietante e non è facile essere guide spirituali in un mondo che ha fatto del denaro la sua fede principale. 
Negli ultimi quarant’anni il Vaticano, giorno dopo giorno, è diventato un ricettacolo di misteri,scandali e ombre che hanno fatto in modo che sacro e profano si mischiassero senza discontinuità. 
E’ in queste crepe della città di Pietro che si insinua il libro di Antonio Parisi: “E liberaci dal male”, un’instant book scritto per Aliberti Editore che svela alcuni fatti che legano direttamente ed indirettamente la cronaca e il Vaticano. 
E’ un dietro le quinte delle stanze del potere clericale: dalla Ior connection ai casi Orlandi e Gregori, dalle rivelazioni di Monsignor Viganò alla morte del Comandante delle Guardie Svizzere Estermann e di sua moglie. 
 Ma c’è un capitolo che merita un focus particolare. Una fotografia che racconta di come, dietro le alte mura dell’ex stato pontificio, ci siano storie in chiaroscuro che poco hanno a che fare con la morale, la giustizia, la purezza spirituale che dovrebbe albergare tra i “cittadini” e i suoi “serventi laici” . 
 La storia ha degli interpreti particolari, maschere della nostra società che si intrecciano in modo farsesco sia per i loro ruoli e sia per i fini che ognuno di questi perseguono. 
 Il tutto all’interno del Faci ( Federazione tra le associazioni del Clero in Italia) e della Gendarmeria Vaticana. 
 Qual è il rapporto tra un falso generale della Guardia di Finanza, un giornalista consulente della commissione Mitrokhin, arrestato in Germania per riciclaggio e detenuto nelle galere tedesche per quindici mesi, un colonnello del Sisde in pensione e una suora, amica di Gelli e più potente di un Monsignore?
  Domanda a cui risponde questo capitolo, con dettagli a volte grotteschi a volte inquietanti se si pensa che la sorte spirituale di milioni di cattolici è rappresentata da certi personaggi. 
E risulta ancora più ridicolo il fatto che uno “scontro di poteri” si giochi su una tessera del carburante da 200 litri. 
 Ma questo è anche lo specchio dei nostri giorni, dove i pigmei si atteggiano a watussi e dove per riuscire nel proprio scopo non lesinano sgambetti, sotterfugi, tranelli. 
Dalle testimonianze raccolte da Antonio Parisi, l’immagine di questo piccolo mondo non esce certo fortificato, anzi. 
Un piccolo mondo che sembra difendere segreti criminali dietro le sue porte millenarie. 
Come nel caso di Emanuela Orlandi o di Mirella Gregori, due ragazze scomparse che urlano vendetta al cielo e che non trovano una giusta risposta da chi potrebbe darla, ma che al più, manda un proprio gendarme a fotografare volti di cittadini italiani che chiedono la verità.
 Quanto è difficile parlare del Vaticano oggi ? 
 Dovrebbe essere più facile che in passato quando a qualsiasi critica anche se espressa su tematiche non di fede ma che riguardavano gli atteggiamenti profani della gerarchia, veniva data una sorta di lettura politica-ideologica. 
Chi criticava le birbonate, per non dire le delinquentate, di alcuni monsignori veniva accusato di essere un ateo, magari massone, un amico dei comunisti, oppure un seguace del vescovo tradizionalista Marcel Lefebvre. Immediatamente, soprattutto nei piccoli centri si veniva emarginati e messi in una sorta di quarantena. 
Oggi con la caduta del muro di Berlino e con la caduta di molte ideologie questo è più difficile ma la Chiesa Cattolica ha elaborato strumenti più sopraffini per emarginare chi la critica. 
La cosa sconcertante è che spesso per colpire si usano sistemi antichi coniugati con mezzi moderni. 
 Quando la Chiesa lede interessi dei cittadini italiani i suoi organi non rispondono alla nostra magistratura in compenso vengono aditi i nostri tribunali quando si censurano atteggiamenti francamente disgustosi delle gerarchie che poco hanno a che fare con il sacro e molto con la peggiore profanità. 
Durante i dibattiti scaturiti a seguito della pubblicazioni di documenti riservati del Vaticano e della Santa Sede, gli organi Vaticani invece di chiedere scusa ai fedeli per cotanta melma nascosta, hanno minacciato media e giornalisti di querele.
  Da quello che si legge il mondo dentro le mura vaticane non è molto diverso da quello in cui viviamo noi italiani. La deriva è inevitabile anche nel mondo spirituale?
Si, evidentemente la profanità sta travolgendo anche la Chiesa. La mancanza di carità, l'assenza di tolleranza , la menzogna, la disonestà - come dimostrato dai documenti apparsi sulla stampa italiana - stanno, come una cattiva pianta attecchendo anche nella Santa Sede. 
Non è che i timorati di Dio non ci siano ma questi vengono stretti sempre più in un angolo come è accaduto a Monsignor Viganò di cui parlo nel mio libro.
Quello che fa rabbia é che mai come in questo momento si ha l'impressione che la gerachia "predichi bene" ,a noi poveri credenti da cui pretente comportamenti irreprensibili e ...generosi economicamente nei confronti della Chiesa stessa, mentre poi "razzola male", tanto male. 
Mi colpisce un aspetto nella vita della gerarchia. Quando i cardinali o gli alti prelati si parlano, quando si scrivono, usano il Lei. Sono distaccati, lontani. 
Da credente non mi aspetto che fratelli in Nostro Signore Gesù Cristo, siano tanto freddi tra di loro, tanto formali. 
Ribadisco, non sembrano fratelli, bensì nemici pronti ad azzannarsi. Quale amore, quale parola di Gesù Cristo possono insegnare costoro? 
Personalmente ho sperimentato le inaudite menzogne di alcuni religiosi. I loro maneggi. Nessuna brava persona prenderebbe un caffè al bar con un laico capace di simili violazioni delle leggi penali e morali. 
Quale amore, quale parola di Gesù Cristo possono insegnare a noi credenti questo genere di sacerdoti e di religiosi?
 La morte di Papa Luciani, per molti è un mistero con molte ombre. Lei, da esperto di misteri in quel mondo cosa ne pensa? 
La morte di Papa Luciani è un fatto che turba le coscienze. Voglio sperare, ardentemente sperare, che le ipotesi dello scrittore David Yallop e le tesi di alcuni pentiti di mafia secondo cui il povero pontefice sia stato assassinato con veleno a seguito di una congiura di quattro personaggi di primo piano delle Curia, non corrisponda a verità. 
Certo se esaminate le ulrime ore di vita di Papa Luciani si rimane perplessi sulla solitudine dell'uomo e sul fatto che nessuno fosse vicino a lui mentre veniva colpito un attacco cardiaco. 
Dalla sua morte però molti ebbero grandi vantaggi. Alcuni vescovi e cardinali a cui Papa Luciani aveva riconfermato la fiducia in occasione della sua investitura stavano però per essere rimossi. 
La morte del Pontefice salvò la poltrona ad alcuni di essi. 
  Il caso Orlandi, lei ha avuto l’impressione che ci sia qualcuno che cerchi di coprire dentro alla Chiesa? 
 Tra le mura vaticane, probabilmente qualcuno sapeva molto di più della sparizione di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori ( ne parlo nel mio libro). Non penso però che esistano documentazioni scritte. Anche se un magistrato Italiano affermò che dietro quelle sparizioni c'era un fatto così grave che solo il tribunale della storia avrebbe potuto giudicare, reputo che siano state fatte sparire tutte le tracce e la "storia" avrà ben poco da lumeggiare. 
In questi ultimi giorni è stato reso pubblico un documento del direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Lombardi, in cui il sacerdote, rispondendo ad un'autorità superiore (forse il Papa) non precisata della Santa Sede, evidenzia dubbi e perplessità legittime. 
E' la prima volta che un'autorità Vaticana si interroga sulla vicenda con i dubbi e le perplessità di un normale uomo della strada. Questo significa che una parte della Gerarchia non sa che pesci prendere! Francamente penso che quelli che in Vaticano sapevano, ora per motivi anagrafici non ci sono più, e quindi sarà sempre più difficile trovare chi ricorda o qualcuno che voglia parlare. 
 Lo Ior di oggi quanto è lontano da quello di Marcinkus? 
 Penso che vi sia molta distanza tra lo IOR di Marcinkus, Sindona e Calvi e quello di Gotti Tedeschi. 
Ma le cattive abitudini sono dure a morire e i documenti pubblicati in Italia in queste ulrime settimana ne sono la prova. 
Quindi il desiderio di volersi comportare al di fuori delle regole deve essere molto forte. 
Oggi le banche e le istituzioni finanziarie devono rispettare delle regole anche a livello internazionale, ma allo Ior forse questo pesa un po', forse parecchio. Il Papa Benedetto XVI vuole però innovare. 
Lui come il Re Sole è un Sovrano assoluto e dovrebbe riuscire nel disegno...anche se forze luciferine fanno resistenza.
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