E LO RESE SPECIALE - Carlo Parola

Creato il 25 gennaio 2011 da Calcisulcalcio
Calciatore, allenatore, dirigente sportivo e osservatore, Carlo Parola dedica una vita intera al calcio italiano e con giusto merito resterà per sempre nelle menti di tutti, persino i più piccoli e scoprimo presto perchè. Lo rese speciale il suo stile unico col quale esegue la rovesciata, il primo difensore centrale a segnare con questo gesto tecnico nel campionato italiano, oltre ad essere diventato professionista con la Juventus proveniendo dal dopolavoro Fiat e aver vinto due scudetti e una coppa Italia da giocatore e uno scudetto da allenatore. I più piccoli potrebbero non sapere come si chiama ma hanno fotografato in mente la sua rovesciata perchè da sempre è sulla copertina dell'album di figurine Panini, inconfondibile, incredibile, divina.
Inizia la sua carriera nel 1936 alla Juve e rimane per moltissimi anni con i bianconeri giocando complessivamente 334 partite e segnando 10 reti. Vince due titoli nazionali nel 49'-50' e nel 51'-52' oltre alla coppa Italia del 42'-43'. Termina la sua carriera di calciatore nel 1955, dopo aver vestito 10 volte la maglia della nazionale, e dopo essere stato l'unico italiano convocato nella storica partita tra Gran Bretagna e Resto Del Mondo giocata il 10 maggio 1946 a Glasgow, e nonostante la sconfitta per 6-1 fu contattato per essere ingaggiato dai britannici che incassarono un secco rifiuto. Gioca le sue ultime sette gare della carriera nella Lazio, della quale diventa anche direttore sportivo.
L'anno dopo il suo ritiro inizia la carriera da allenatore prima con l'Anconitana poi con la stessa Juventus, ma risulterà prematuro, dato il ritiro di Charles e i cattivi rapporti con Sivori, la sua esperienza durerà poco. Passa alla guida del Livorno e del Novara dove conquista la promozione in B e la salvezza consecutiva per 4 volte, prima di tornare alla Juventus e vincere lo scudetto nel 74'-75'.
Al termine della carriera da allenatore rimane alla Juventus come osservatore per diversi anni.
Carlo nasce e muore a Torino, tra il 20 settembre del 1921 e il 22 marzo del 2000, dedica tutta la vita al calcio e si merita un posto negli immortali, partito dal dopolavoro Fiat e giunto sul tetto d'Italia, nessuno scorderà mai la stupenda rovesciata di Parola.
di Cristian Amadei