Antonio Manganelli, che da due anni combatte contro il tumore che l’ha colpito, operato per l’asportazione di un edema cerebrale dall’equipe neurochirurgica guidata dal dr. Claudio Fiore, non ha mai lasciato il reparto di rianimazione.
Avellinese, classe 1950, era stato nominato Capo della Polizia nel 2007 dal Governo Prodi. Come capo della Polizia aveva preso il posto di Gianni De Gennaro di cui era stato il vice.
Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli, Manganelli si era specializzato in Criminologia Clinica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università di Modena. Dagli anni ’70 ha operato costantemente nel campo delle investigazioni, acquisendo particolare esperienza e preparazione tecnica nel settore dei sequestri di persona a scopo di estorsione prima ed in quello antimafia poi.
Nella sua lunga carriera ha lavorato al fianco dei più valorosi magistrati e di organi giudiziari investigativi europei ed extraeuropei, a cominciare da Giovanni Falcone, dei quali è diventato negli anni un punto di riferimento, legando il suo nome anche alla cattura di alcuni dei latitanti di maggior spicco delle organizzazioni mafiose.
Manganelli ha anche diretto il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia ed è stato questore di Palermo e di Napoli. Nel 2000 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di 1° classe, con l’incarico di direttore centrale della Polizia Criminale e vice direttore generale della Pubblica Sicurezza. Dal 3 dicembre 2001 è stato vice direttore generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie. Il 25 giugno 2007 il Consiglio dei ministri lo aveva nominato Capo della Polizia.