Il Professore non c'è più, Francesco Rosi è morto ieri all'eta di 92 anni. Professore, lo chiamavano gli amici e i colleghi, perché maniaco del dettaglio, della precisione, ma insieme curioso, attento, informatissimo. Ancora a 92 anni, non si perdeva un tg né i cinque quotidiani letti e dibattuti ogni giorno.
Se qualcosa non gli andava, non c'era orologio che tenesse: chiamava a tarda sera, prendeva posizione, s'indignava, tracimava passione civile. Francesco Rosi è stato fino alla fine un Cittadino, con la C maiuscola.
Come gli attori, dove però nel suo cuore avevano un posto speciale John Turturro, che per il Primo Levi de La tregua perse 15 chili, e soprattutto Gian Maria Volonté, il volto pensante di tanto suo cinema, ben cinque film, da Uomini contro (1970) sull'altopiano di Lussu a Cronaca di una morte annunciata (1987) da Garcia Marquez.
Ancor prima di parlare della parte, Rosi portava Gian Maria dal suo barbiere: forbici e rasoio per scolpire il volto e trovare il personaggio. Cinema di bottega: taglia e trova. Volonté lo trovò più volte, Rosi, ma sempre dialetticamente: si stimavano, si amavano, pertanto si scontravano, non fosse altro che per l'hotel di lusso ideologicamente rifiutato da Volonté durante la lavorazione del Cristo . Preferendo una casa di contadini, faceva arrabbiare Franco.