Ci sono alcuni oggetti che ognuno di noi possiede, arnesi nati con caratteristiche di utilità e praticità che sono diventanti veri e proprio
Questo nacque, verso la fine dell’Ottocento, in Svizzera quando Karl Elsener, lavoratore in un laboratorio di posate da cucina, inventò per l’esercito elvetico un particolare tipo di strumento tascabile multiuso: i soldati potevano portarsi con sé una lama, un apribottiglie, un punteruolo e un cacciavite, tutti racchiusi in un unico arnese, senza dover occupare troppo del loro prezioso spazio negli zaini ed avendo tutto a portata di mano. Uno strumento comodo, maneggevole e funzionale.
Praticità ed utilità sono state le parole chiave che hanno fatto crescere in modo esponenziale il mercato del coltellino svizzero. Se il primo esemplare conteneva solamente quattro utensili, oggi è possibile trovarne fino a cinquanta, comprese memorie usb, rotelle per tagliare la pizza e chi più ne ha più ne metta, tutto azionabile e pronto all’uso con un semplice meccanismo a molla. Perché a volte sono le piccole idee a fare grande un prodotto. Karl Elsener fu il precursore della famosa casa produttrice di coltellini svizzeri, la Victorinox, guidata ancora oggi dalla famiglia Elsener. La grande idea nata in un laboratorio di posate è stata tecnologizzata nel 1950 dal nipote di Karl, Karl Elsener III. Questi, che in patria era noto come Karl III, un paio di giorni fa è morto all’età di 90 anni. È a lui che si deve l’ascesa della Victorinox, portata ai vertici mondiali di vendita: alla produzione di coltellini svizzeri sono state affiancate anche altre produzioni, fra cui coltelleria e utensileria da tavola, abbigliamento, valigeria, orologeria e profumeria.
Articolo di Stefano Rossa