È morto il 31 dicembre 2013, all’età di 60 anni, il musicista romano Roberto Ciotti, da tempo era gravemente malato e per tale motivo era ricoverato nella clinica romana di Sant’Antonio. I funerali si svolgeranno domani, 3 gennaio 2014, nella Chiesa degli Artisti In Piazza del Popolo a Roma.
Nel 1973 incide il primo disco con Panzoni, Alvise Sacchi, Minotti e Maurizio Gianmmarco dal titolo “Blue Moming”. Il successo arriva qualche anno dopo quando incontra Edoardo Bennato. Con lui realizza due album: “La torre di babele” e “Burattino senza fili”.
Roberto era soprattutto famoso nell’ambiente musicale della capitale, la sua musica comunque era apprezzata in ogni parte del mondo, grazie ad alcuni concerti nelle più famose capitali europee. La sua musica è stata ascolta ed apprezzata anche fuori dai confini dell’Europa, tra cui va ricordato il concerto in Senegal.
Il momento di grande successo era arrivato per lui con il pezzo musicale dal titolo “No More Blue”, colonna sonora del film del 1989 “Marrakech Express” diretto dal regista Gabriele Salvatore.
Roberto Ciotti ha collaborato con tanti artisti internazioni, tra cui Bob Marley e il grandissimo del jazz Chet Baker.
Nel 2006 scrive la sua autobiografia con prefazione di Renzo Arbore dal titolo “Unplugged” al quale allega un cd con i suoi grandi successi in formato acustico. Il libro ottiene un grande nell’ambiente del blues.
Ciotti era molto legato alla sua città natale e per Roma infatti, aveva realizzato un pezzo musicale dal titolo Stanotte Roma, una specie di ninna nanna dedicata alla sua amata Roma.
Roberto ha anche insegnato a suonare la chitarra a Federico Zampaglione ed ad Alex Britti.
Nonostante la malattia Ciotti, non si è mai fermato e ha continuato a suonare negli Stati Uniti per due anni per il gruppo del bassista Ginger Baker e nel 2013 ha realizzato il suo ultimo album dal titolo “Equilibrio precario”.
Roberto Ciotti è stato anche un grande session man, collaborando con Francesco De Gregori nel 1973 e dal 1976 e dal 1990 con il grande Edoardo Bernardo.
Written by Rosario Tomarchio