È nato un pianeta

Creato il 09 settembre 2014 da Media Inaf

Rendering artistico della giovane stella HD100546, immersa nel disco che la circonda. Lo zoom-in evidenzia il pianeta scoperto dal team di Sean Brittain, della Clemson University, in formazione sull’orbita della stella a una distanza pari a quella che separa Saturno dal Sole. Crediti: P. Marenfeld & NOAO / AURA / NSF.

Anche la vita di un astrofisico nasconde un che di rocambolesco. Uno, magari, se ne sta una vita a cercare di capire come funziona l’Universo e quello finisce per mostrarsi nei modi più originali. Succede, ad esempio, che un team di ricerca intento a studiare il disco protoplanetario di una stella lontana, HD100546, distante 335 anni luce dalla Terra, inciampi quasi per caso in quello che a prima vista ha tutta l’aria di essere un pianeta in formazione. Un abbozzo, una palla di gas, un neonato di un giovanissimo sistema stellare.

È successo a Sean Brittain, della Clemson University, primo autore di un interessante studio appena pubblicato su The Astrophysical Journal.

Con il termine disco protoplanetario si intende quella grande quantità di materiale che orbita attorno alle stelle di recente formazione e da cui può avere origine un sistema planetario. Il team di ricerca di Brittain stava studiando il gas caldo del disco in cui è immersa HD100546, concentrandosi sui piccoli cambiamenti nel movimento della massa gassosa. È allora che i ricercatori hanno individuato una fonte ‘extra’ di emissione, inspiegabile con le caratteristiche del solo disco protoplanetario. Tracciando i cambiamenti di velocità e la posizione di questa emissione nel corso di anni di osservazioni, hanno potuto dimostrare che si tratta di un pianeta in formazione sull’orbita della giovane stella.

Già in passato abbiamo pubblicato notizie riguardati sistemi planetari in formazione o pianeti che sembravano formarsi nel disco di polveri orbitanti una stella, ma potevano essere nane brune, mentre in questo caso l’osservazione sembra trattare con certezza la nascita di un pianeta.

La distanza del pianeta in formazione rispetto alla stella è leggermente superiore all’orbita di Saturno attorno al Sole. I dati suggeriscono che quella osservata dagli astrofisici sia una massa di gas caldo che avvolge il giovane pianeta. Si tratterebbe di un gigante gassoso con una massa almeno tre volte superiore a quella di Giove.

La teoria più accreditata è che il pianeta di sia alimentato direttamente dal disco protoplanetario attorno ad HD100546. Dai materiali e dal gas caldo che avvolge il pianeta in formazione, invece, potrebbero prendere forma lune simili a quelle che osserviamo attorno ai giganti gassosi, anche all’interno del nostro Sistema Solare. Elemento di novità in questo nuovo studio: la possibile individuazione di un disco circumplanetario, fondamentale alla formazione di un corpo celeste e sue eventuali lune. Quattro le serie di osservazioni su cui fare riferimento per supportare l’ipotesi – 2003, 2006, 2010 e 2013 – eseguite grazie al Gemini Observatory e al Very Large Telescope dello European Southern Observatory, in Cile.

Ora Brittain e compagni vogliono proseguire con il monitoraggio del pianeta per ottenere dati utili a definire le caratteristiche del disco circumplanetario. Due anni e il pianeta scomparirà alla vista dei telescopi da Terra, nascosto dal disco protoplanetario, poi bisognerà aspettare 15 anni per rivederlo, se i calcoli sono esatti. Avanti tutta dunque, non si possono sprecare i colpi di fortuna.

Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga


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