È nna giungla!

Creato il 23 settembre 2010 da Sogniebisogni


Nella casa vuota è arrivato internet, anche se la vuotezza e le cassette di frutta schierate al posto dell’arredamento resistono imperterrite. In un posto in cui è impossibile friggersi un uovo si può comunicare tra Vienna e Chicago in poco meno di un secondo. Forse sarà la metafora di qualcosa. Viene ad installarlo il tecnico che parla come il gorilla del Crodino ed arriva giusto mentre io e la mia amica Maura discutiamo dell’ultima versione della sua sceneggiatura, tagliando fraternamente in due un cannolo siciliano opportunamente recatomi in dono.
Maura ci tiene sempre ad avere il mio parere sulle sceneggiature, il che mi inorgoglisce, anche se non posso fare a meno di chiedermi come io, che aborro il cinema italiano, non guardo la televisione e vitupero il Premio Solinas, possa essere considerato la pietra di paragone per giudicare alcunché di vendibile nel dorato mondo dei mass-media italici. Comunque la storia è quella di un padre protettivo che per la figlia farebbe di tutto, sacrificherebbe ogni cosa, arriverebbe fino al ricatto, al sequestro, all’assassinio. «Prima di diventare genitori» mi spiega lei, calabresemente densa di familismo amorale, «si è degli esseri innocui. Poi si diventa dei potenziali omicidi, perché se uno fa solo il gesto di toccarci un figlio siamo disposti a squartarlo!».
«Puro io lo squarterei a mi fijo» dice il tecnico in cima alla scala. Ci giriamo entrambi interessati ad ascoltare la voce dell’uomo della strada. «Quello nun lavora, nun fa gnente! Spenno cinquemila euri ar mese pe’ mandarlo a scuola privata sto ciuccio!» Ma siamo sicuri che in realtà poi gli vuole bene, insistiamo. Macchè: «Nun odio nisuno, l’unico che ammazzerei volentieri è mi fijo…s’è puro fatto beccare co otto grammi de fumo in tasca sto stronzo! Nun c’ia voja de fa gnente! Senza li sordi che spenno pe la scuola privata me potrei fare quindici giorni all’anno in Polinesia!»
Gli offriamo un caffè al bar di sotto sperando di rabbonirlo, ma nulla, sto fijo è proprio fijo de na gran mignotta! Del resto a tagliargli i fondi c’è il rischio che vada a fare le rapine, secondo il padre. Preoccupati per la nostra incolumità gli raccomandiamo vivamente di continuare a versare la paghetta al rampollo visto che c’è già fin troppa delinquenza in giro. Si allontana salutandoci e scuotendo la testa: «È nna giungla!» Maura torna a casa perplessa con la sceneggiatura fra le mani, forse bisognerà fare dei cambiamenti. Mai sottovalutare il complesso di Edipo degli italiani.


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