E non c’è carezza che non giunga fino all’anima

Da Harielle @hariellle

L’anima non è dunque che l’espressione suprema del corpo,

fragile manifestazione della pena e del piacere di vivere?

O, al contrario, è più antica di questo corpo modellato a sua immagine,

e che, bene o male, le serve momentaneamente di strumento?

La si può richiamare all’interno della carne,

si può ristabilire tra l’una e l’altra quell’intimo legame,

quella combustione che chiamiamo vita?

Se le anime possiedono una loro identità propria,

possono scambiarsi, andare da un essere a un altro, 

come la parte d’un frutto,

come un sorso di vino che due amanti si passano in un bacio? 

Tutte le metafore ritrovavano un senso: ho tenuto quel cuore tra le mani

E non c’è carezza che non giunga fino all’anima.

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano.

Immagini della villa di Adriano a Tivoli



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