Non so cosa dire di fronte al canto strozzato di una sirena, che giace riversa, esanime ai piedi legata;
mentre cieca s’è costruita una gabbia, rivendica muta la sua libertà ed ora la implora, qual vittima di un sacrificio che alcuno le ha chiesto ma lei s’è donata.
Non so cosa dire di fronte al cristo in croce, piegato ad un volere non suo, agnello immolato sull’altare di Abramo, in attesa di una resurrezione senza fatica, preparata, imbandita, precotta nel mentre infieriscono le ferite di sangue aperto.
Attonita e muta nel mezzo di un fango molle che precipita, osservo, in attesa di una morte incerta, di un’ala mozzata, una gola recisa, un urlo, un grido, un pentimento.
E non so cosa dire.
Chiara