E ora cada il Governo tecnico con tutti i politicanti “eurotedeschi”!

Creato il 28 ottobre 2012 da Iljester

Forse è arrivato davvero il momento di staccare la spina al Governo Monti. Non si possono più tollerare le sue politiche asservite all’Europa e alla Germania. Sulla questione, Berlusconi ha detto una grande verità, che però i blogger ormai predicano da mesi, se non alcuni da anni. La sovranità italiana è stata svenduta ed è stata piegata agli interessi di una nazione straniera e dei potentati bancari internazionali. Sul punto poco ci piove.

Dunque perché aspettare ancora? Perché lasciarsi trascinare in un vortice di annientamento politico e identitario? Qual è l’utilità di appiattire l’Italia alla politica economica europea? Qual è l’utilità e la convenienza di noi italiani nel sottostare a norme e regole europee che finora hanno avvantaggiato solo i tedeschi e le banche e hanno parimenti distrutto l’economia italiana?

La risposta è ignota, ma è certo che esiste. Forse è nascosta nei grandi interessi che muovono le decisioni a livello europeo/finanziario. Sta di fatto che l’Italia non è (mai stata) una protagonista dell’Europa, ma ne è (da sempre stata) vittima sacrificale. È sufficiente vedere come siamo stati trattati da Bruxelles, Parigi e Berlino. Siamo stati umiliati e derisi, e ci hanno imposto le loro politiche economiche, ricattandoci: o fate così o vi roviniamo con lo spread. Trasformiamo i vostri titoli del debito pubblico in carta straccia, cosicché nessuno li comprerà più e voi andrete dritti dritti verso il default.

Ecco cosa ha ottenuto l’Italia dall’Europa! Senza contare l’atteggiamento ostentato nei nostri confronti sul tema dell’immigrazione selvaggia dal nord Africa e sul tema dei nostri marò. Niente. E allora ancora una volta mi domando: ma che ci stiamo a fare in un circolo privato dove siamo considerati se non dei semplici camerieri, soci di serie Z?

L’Italia da quando è entrata nel club dell’euro, ha solo perso se stessa e ha demolito la propria economia, a vantaggio di quella tedesca e della speculazione bancaria. Fino a dieci anni fa,  fino alla lira, l’Italia aveva un export fortissimo determinato dalla qualità del prodotto e da prezzi concorrenziali. Con l’ingresso nell’euro e con la necessità di sostenere la moneta unica, la pressione fiscale è aumentata, il costo della vita è aumentato, i diritti dei lavoratori sono stati erosi giorno dopo giorno con l’idea di rendere il nostro mercato più competitivo (ma con una moneta scarsamente competitiva era ed è del tutto inutile), e la qualità dei nostri prodotti è stata intaccata da ttta una serie di norme europee miranti a sabotare il made in Italy.

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E allora? Allora è tempo di riprenderci la nostra sovranità, il nostro orgoglio italiano, la nostra economia e la nostra moneta. È tempo che l’Italia inizi a fare davvero i suoi interessi e non già quelli bancario-tedeschi. È necessario che al Governo vadano politici che non assumano il ruolo permanente (e a volte stucchevole) degli avvocati d’ufficio di Bruxelles, ma siano dei tosti euroscettici che guardino solo agli interessi italici. Politici che pensino all’Europa non con lo sguardo speranzoso del mendicante che apre le mani per raccogliere l’elemosina tedesca, ma politici con le palle, gente che vada nei palazzi della burocrazia europea a dire: o ci date quel che vogliamo o ce lo prendiamo!


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