Le richieste di accesso agli atti provengono tanto da cittadini quanto da consiglieri eletti (tra i quali lo stesso Tutino) che vogliono vederci chiaro e capire se e in che modo la Polizia di Roma Capitale stia davvero fronteggiando emergenze quali la sosta in doppia e tripla fila, l’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di imprenditori (che trasformano strade pubbliche in parcheggi custoditi da dipendenti) e la più volte documentata interruzione di pubblici servizi quali il trasporto su gomma di ATAC, la raccolta dei rifiuti di AMA, il servizio taxi e persino il transito di ambulanze.
Inoltre – aggiungiamo noi - è importante notare come le forze dell’ordine - che non dipendono certo da Roma Capitale ma dal Prefetto – si tengano ben alla larga dalla zona di Piazza Re di Roma e non siano di alcun supporto alla Polizia di Roma Capitale nella lotta e nella repressione di una prassi odiosa – quello di chi parcheggia o favorisce il parcheggio prolungato in doppia fila che - secondo la giurisprudenza recente della Corte di Cassazione - integra il reato di violenza privata.
“Appena iniziati i lavori del nuovo consiglio, a fine estate 2013, con la LISTA CIVICA MARINO e l'associazione RADICALI ROMA” – ricorda Tutino – “ho ripetutamente interessato tutti i livelli competenti affinché si mettesse fine alla vergognosa tolleranza dell'illegalità in via Albalonga, ove la dignità ed incolumità dei cittadini ė ostaggio degli interessi di un piccolo gruppo.” A seguito di tale iniziativa che – come Tutino ha tenuto a sottolineare - ha coinvolto esponenti di partiti e movimenti diversi, la commissione Lavori Pubblici del Municipio 7 ha immediatamente messo in calendario una discussione sul riassetto della zona e sul ripristino immediato della legalità. A quanto pare, però, pur essendo la proposta ampiamente condivisa dai commissari di tutti i partiti, i tempi per la realizzazione del progetto di riforma della mobilità e di riorganizzazione del sistema di controlli e sanzioni – sostenuto con forza anche dalla Presidente del Municipio, Susi Fantino - non potranno essere brevi. Ciò, sostiene Tutino nella sua dichiarazione, soprattutto per l'incomprensibile e ingiustificabile “muro di gomma” eretto dal Partito Burocratico che “da decenni continua a malgovernare il territorio, partito che non celebra congressi, partito finanziato nostro malgrado da noi tutti, e che vince ogni elezione”. Tutino non usa mezzi termini nell’affermare che, in questo contesto deviato e deviante, la Polizia locale si erge, illegalmente, a “contropotere costituito”.
Riteniamo doveroso sostenere la battaglia coraggiosa del vicepresidente Tutino, e con lui chiediamo con forza al sindaco Marino di prendere misure urgenti a sostegno della legalità: “Come possiamo chiedere legalità ai commercianti quando le istituzioni, nei loro rappresentanti uniti nel Partito Burocratico, promuovono e sono a baluardo dell'illegalità?”, dichiara giustamente il vicepresidente del Municipio 7. A oggi sia le istanze di Tutino sia quelle di cittadini interessati a controllare l’operato della Polizia di Roma Capitale sono state rigettate con motivi vaghi e pretestuosi, in palese violazione del diritto d’accesso civico agli atti e ai dati della pubblica amministrazione recentemente codificato e rafforzato rispetto al passato dal c.d. Decreto Trasparenza (D. Lgs. N. 33/2013, riguardante gli obblighi di pubblicità', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni). E’ di fondamentale importanza, ora, capire come Roma Capitale intenda dare esecuzione al diritto di accesso civico – soprattutto on-line - dei cittadini, obbligando la propria burocrazia a rispettare rigorosamente la legge. Il Decreto Trasparenza è e deve essere uno strumento formidabile di controllo e di lotta alla corruzione dilagante, soprattutto in una grande città amministrata male per decenni come Roma.
I Cittadini di Via Albalonga






