E ora toglietemi la cittadinanza

Da Giupy

Attenzione: questo e' un post controverso ma sono pronta a raccogliere critiche 
Vista la mia tragica relazione con la patente americana, posso gioire del fatto che a Boulder ci sia una cosa importante. Qui mancano molte cose, gli obesi, i musei che non abbiano dentro foto di Bisonti, i negozi che vendano vestiti non da trekking, le persone depresse, ma se non altro c'e' una cosa rara per gli USA: i bus
E qui via un po' di radici brianzole!

Quando sono arrivata in Colorado, la gente mi ha detto con grande orgoglio "Qui i mezzi di trasporto funzionano come in Europa!"Ho potuto constatare che questa cosa e' vera.Non proprio come in Europa, pero'. Piu' che altro come in Italia.Non proprio come in Italia pero'. Piu' che altro come a Roma.
I bus sono abbondanti e molto colorati, alcuni hanno anche delle volpi o degli orsi disegnati sopra. E hanno nomi simpatici come Bolt o Jump. Ci sono bus per Denver, per l'aereoporto o per le cittadine intorno a Boulder.Peccato pero' che prendere il bus richieda delle doti che si sviluppano probabilmente solo con il conseguimento di un dottorato.Per esempio, non ci sono delle vere e proprie pensiline. Ci sono dei pali con su delle scritte piccole piccole che dicono il nome del bus. Non c'e' scritta la direzione, la destinazione o gli orari. Quando passa, passa. Certo, noi popolo degli smartphone possiamo sempre guardare gli orari in linea. Ma tanto i bus passano un po' quando ne hanno voglia. Quelli da/per Denver di solito sono piu' in orario. Ma non sempre. Una volta ho aspettato mezz'ora perche' sullo schermo c'era scritto "730" ma si erano dimenticati di precisare che era domenica e quindi quel bus era cancellato.Grazie alle montagne di soldi che gli undergrad pagano alla mia universita' io ho un pass per cui non pago i bus. E ne sono veramente grata, anche perche' pagare non e' facile. Ci vogliono i soldi GIUSTI. Un giorno scrivero' la triste storia di Giupy appena sbarcata a Denver dopo 20 ore in volo con i 50 dollari profumati di banca a chiedere in giro a degli sconosciuti se avevano da cambiare per poter pagare ESATTAMENTE 13 dollari. E c'e' un altro problema: la gente in Colorado non sa prendere il bus. Questa e' una cosa che mi ha fatto notare la mia amica che viene dalla East Coast: non importa che il bus sia pieno di gente stipate come sardine, i passeggeri cercheranno comunque di a) fare amicizia con te e attaccare bottone b) stare in piedi IN MEZZO al bus lasciando il fondo vuoto c) Tenere il loro zaino pieno di scarpe da trekking, tappetini da yoga e bevande al guarana' ben saldo sulle spalle, dandotelo in faccia quando si girano per scendere.
Come ci mostra il sito dei trasporti di Boulder, i bus se non altro sono belli e colorati
Il problema, poi, e' che certi quartieri/ paesi non sono serviti. Per nulla. Oppure, ci sono i bus, ma l'ultima corsa e' ad orari totalmente irragionevoli tipo alle 8 di sera. Tuttavia, non mi posso proprio lamentare: sempre per il fatto che la mia universita' succhia un sacco di soldi e' magnanima, abbiamo un servizio comodissimo di taxi GRATIS che ti portano in giro la sera. Credo sia fatto per evitare che le ragazze in giro in shorts ubriache vengano molestate/ violentate/ squartate. Ovviamente, essendo un servizio gratuito non e' esattamente un taxi, quindi bisogna aspettare un sacco di tempo per prendere la linea e anche un sacco di tempo perche' ti mandino una macchina. Ma va piu' che bene, e' gia' tanto che ci sia. Cio' che mi lascia perplessa e' la flessibilita' mentale di chi ha pensato il servizio.Io e un'amica abitiamo a pochi blocks di distanza. Allora chiamiamo questo servizio e spieghiamo che dobbiamo andare a casa.Solo che il centralinista e' perplesso al fatto che ci siano DUE indirizzi.Noi spieghiamo che abitiamo vicine, quindi possiamo prendere la stessa macchina.Ma lui continua ad essere perplesso. No no, DUE indirizzi non si puo'. UNA macchina, UNA casa.Dopo dieci snervanti minuti, ci siamo arrese: io sono andata a casa con la prima macchina, mentre la mia amica ha aspettato mezz'ora che arrivasse la seconda macchina. Mobilitando cosi' due persone diverse. E io che mi lamentavo dei Belgi
La verita' e' che ho fatto una profonda riflessione. Come tutti, ho passato la mia vita a lamentarmi dei trasporti italiani. Zerocalcare, la voce della mia generazione, spiega molto bene quali sono i sentimenti popolari verso Trenitalia. Sono sempre stati anche i miei. Pero' c'e' un qualcosa che si arrovella nel mio cervello, che ho il coraggio di dire solo qui. Lo so, ogni viaggio in treno mi obbliga ad ipotecare un rene, a meno che io non voglia viaggiare con zecche grandi come cani e cani grandi come punkabbestia. Conosco a memoria tutte le banchine delle squallide stazioni in mezzo al nulla per tutte le volte che i treni hanno fatto ritardo/ mi hanno scaricato in un posto dove Dio era evidentemente gia' sceso. Se devo andare in qualsiasi posto che non sia Roma o Milano mi tocca fare 52 cambi di cui uno a dorso di cammello.MA, almeno in Italia ci sono i treni. Ci sono i bus. Ci sono pure le metropolitane in qualche citta'. Si, LO SO che in America tutti hanno la macchina e la benzina costa poco etc etc. Ecco, io pero' sono una sfigata straniera PhD student che non riesce a passare la patente e e non ha la macchina e per me E' BELLO sedersi su un treno e magari lavorare o dormire o guardare fuori dal finestrino. SENZA dover passare tre ore in solitudine a guidare su una strada dritta e desolata senza nemmeno mucche a tenerti compagnia. L'interrail che non ho mai fatto, i viaggi in treno con i compagni di uni per tornare a casa il week end, le  persone che ho conosciuto per caso nei tragitti piu' improbabili.Lo dico a bassa voce, ma a me i treni piacciono.Solo che qui ho un problema, un grande imbarazzo: come si fa a dire alla gente che non dovrebbe lamentarsi di Trenitalia perche' in certi stati della ricca America le ferrovie non esistono piu' dai tempi del West? Non si puo'. Perche' la nostra e' una Repubblica fondata sul lavoro, sulla pasta della mamma e sul lamentarci di Trenitalia. Se dici che tutto sommato almeno Trenitalia ESISTE, la gente ti guarda storta. Ti sorride come si sorride alle bionde e poi quando ti volti da' gomitate al proprio vicino lanciandogli quello sguardo che vuol dire 'poraccia, a furia di vivere con gli orsi che volano e' un pochetto uscita di testa'. Ecco cosa dicono.Se vuoi continuare ad essere cittadina italiana a tutti gli effetti, devi uscire e gridare a tutti quanto odi trenitalia. A tutti.
Eccolo, l'idolo della mia infanzia
E ora vado a gioire del fatto che, a furia di camminare ovunque ed andare in bicicletta, mi stanno venendo le gambe di Pantani. E no, non e' una cosa bella. 

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Ho scoperto che è gay... cambia qualcosa?

    Anni fa, un pomeriggio, mentre ero immersa nello studio per un imminente esame universitario, mi telefona una carissima amica e mi dice che ha bisogno di... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Kevitafarelamamma
    BAMBINI, DIARIO PERSONALE, FAMIGLIA, MATERNITÀ
  • Wishlist di luglio

    Giugno sta per finire e da un lato non vedo l'ora arrivi il mese di luglio.Giugno 2015 è un mese che ricorderò per sempre, ma avrà un suo post dedicato, però... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Valentina Sandre
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Convergenze parallele (osservazioni generali in margine agli Esami di Stato)

    Ci sono cose che non si possono pubblicare in forma narrativa, o per lo meno non in tutti i tempi. Così, mentre l’attesa degli esiti ufficiali degli orali... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Povna
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, SCUOLA
  • Tempi di cottura

    Ore 4.30. Una mattina come tante di un lunedì come tanti. Mentre la maggior parte delle persone sta ancora dormendo, suona la sveglia di Anna Maria: una... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Andrea Venturotti
    RACCONTI, TALENTI
  • Svolte

    Fatichi, ti arrabatti, sudi e bestemmi per dei mesi, per degli anni. Poi, nello spazio di un weekend, succedono cambiamenti epocali e i processi vengono a... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Fra
    CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ
  • Banalizzazione della morte

    L'Uomo uccide. Il mito di Caino è sempre vivo e presente. Il secolo scorso, in cui io sono nata, si è caratterizzato per orribili bagni di sangue in cui, anche... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Ritacoltellese
    DIARIO PERSONALE