e-Ornella

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Il Natale 2011 passerà alla storia della mia vita di lettore come la data della definitiva conversione alla lettura digitale. Il mio compagno David, stanco di vedere decine e decine di libri continuare ad appilarsi su librerie sovraffollate, mi ha  fatto il regalo perfetto in una qualsiasi coppia, vale a dire ha compiuto lui il passo che io non avevo il coraggio di compiere. Ho insomma anch’io un Kindle tutto mio e, come scrivevo su Twitter un attimo dopo aver aperto il pacco, credo proprio che smetterò presto di dire: “Ah ma.. vuoi mettere il piacere della pagina stampata?” A sole ventiquattro ore da quella condivisione di un pensiero fulmineo, posso già dire di aver abbandonato tutte le nostalgie e di essere in pieno trip tecnologico.

Il più grosso problema, per una persona come il sottoscritto, abituata a dare importanza simbolica al minimo gesto, era scegliere il primo titolo da acquistare dal portale, selezionare fra migliaia di libri quello che sempre ricorderò come il mio primo ebook. Che tipo di decisione prendere? Buttarsi su un grande classico, spendendo i pochi centesimi necessari per portarsi a casa un Proust o un Tolstoj, o preferire una delle ultimissime uscite in libreria, legando per l’eternità questo mio sverginamento a un best seller da hit parade che, altrimenti, mai e poi mai mi sarei portato dietro nella vita? Giocar subito a far l’intellettualone lontano dalle logiche di mercato e andare su un capolavorone, o entrare fino in fondo in questa parte dell’uomo-legato-al-proprio-tempo e sperperare un deca lasciandosi andare alla tentazione di uniformarsi alla massa scaricando anch’io Fabio Volo?

Alla fine ho optato per una via di mezzo, e convintissimo ho cliccato l’opzione acquista su “Una bellissima ragazza”, autobiografia di Ornella Vanoni (edita da Mondadori). Mi è sembrato il giusto compromesso tra la voglia di leggere qualcosa di intenso e il desiderio di sperimentare il mio e-reader partendo magari non da un mattone o da un libro troppo impegnativo per poi trovarmi ad affrontare l’amletico dubbio se le difficoltà di lettura fossero dovute alla poca praticità del mezzo o, più banalmente, all’insostenibilità dell’autore.

E, devo dire, la scelta si è rivelata azzeccatissima.

Le parole di Ornella Vanoni scivolano via in maniera talmente piacevole che qualcuno, vedendoti pigiare così svelto i tasti dello scorrimento delle pagine, può pensare che tu abbia in mano un videogame, non un libro. E’ un bel miscuglio di contemporaneità e storia, di risate e tragedie, di leggerezza ed emozione. Insomma uno straordinario modo di cominciare una carriera di lettore tutta nuova. Magari con la stessa identica voglia di guardare al futuro che trasuda dalle freschissime, giovani pagine di quella bellissima ragazza settantasettenne.


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