Appena posso, nascosta, piango. Scendono bocconi di velenodai miei occhi neri che penetrano la nottecome un artiglio che si fa strada per non smorzarsi. Piango tutta la mia vita, la verso ogni giorno, un contributo a ciò che volevo e a ciò che non ho. Vita che mi ha dato tanto e mi ha tolto tutto. Piango il giorno della mia nascita, come allora mi divincolo per prendere aria a pieni polmoni, ma ne entra poca ho il fiato corto, mille insidie mi bloccano il respiro, mille dolori mi chiudono la gola. E piango tutto il male che ho dentro. Ma non trovo ristoro, non c’è tregua per me, viandante nelle notti aspre, anguste da portare a termine. Il vento dei miei pensieri notturni mi sferza anche al mattino, appena risollevo le spalle per andare, per cercare una ragione per non piangere.
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