Chris Evert.
Bella, bellissima, stupenda. La Barbie faceva la figura da stracciona confronto a lei. Romantica, originale.
Martina, un fascio di genio, muscoli e allenamento, che l’hanno resa la persona che ha giocato il miglior tennis della storia. Piatta, affusolata, con delle ginocchia da farti spavento, e i capelli lisci e dritti come spaghetti, color biondo lavastoviglie.
Irriducibili l’una di fronte all’altra. Amiche fuori dal campo.
C’erano Martina e Chris, e con enorme distanza, tutte le altre.
Chris Evert ha avuto il dritto più spettacolare della storia del tennis femminile. Forse non il più forte. Non forte, non palestrato, non urlato, come quello di Steffi Graf o di Monica Seles, ma che spettacolo, signori.
Mano sinistra avanti, apertura, ginocchia piegate, e via, il colpo la faceva scattare come un elastico che appoggiava la pallina all’incrocio delle righe.
Elegante, composta, waterproof, mai banale e mai arrendevole. Micidiale come un martello in mano a un cecchino. Quando Martina scendeva sulla terra contro Chris, tremavano le ginocchia anche a lei.
C’è Martina e c’è Chris. E poi -con infinita distanza- tutte le altre.
Rosa ‘Chris Evert’
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