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E poi ci confrontiamo sul fatto che in Africa muoiono

Da Ornellaspagnulo82 @OrnellaSpagnulo

E poi ci confrontiamo sul fatto che in Africa muoiono

di malaria sui posti di lavoro

 

(io che piangevo per l’Africa già a 13 anni

speravo che quella realtà esistesse

solo nei manuali sul colonialismo),

 

ma tu la racconti che sembra quasi una novità,

io qui sto in montagna, relax e buon cibo,

stiamo sempre in casa, sto rilassata anch’io

e mi sembrerebbe ancora più bello se ci fossi tu

 

ma lavori fuori e hai da mettere in conto queste barriere

e non sono un’insensibile se ti dico che muoiono

un po’ in tutto il mondo,

e perfino in Italia non hanno una vita

con quei fazzoletti,

 

ma tu hai sempre difeso solo chi lavora,

mentre io difendo solo chi non ha difese.

 

Per cui, anche qui in chat, mi sono beccata un:

“che cazzo dici”.

Ma va bene lo stesso, perché io ti amo

e voglio metter radici.

 

E se solo potessi verrei anche lì in Africa per sposarti,

ma tu torni a Roma, chissà se riparti, speriamo di no.

Spero che verrai qui a godere di un clima già leggermente freddo

c’è una chiesa, sembra viennese, a Valle di Cadore

è illuminata sola tutta di notte

e sembra quasi un fantasma, la chiesa,

e la casa ha 3 rampe di scale.

 

E così il vivere vuole che io stia in mezzo a questi agi

-   dopo gli anni spesi in associazioni di volontariato –

e tu che ti arrabbi con i lavavetro sei in Africa esausto

a vederli morire, morire di malaria, morire in cantiere.

 

Scrivo per non pensarci, dovrò andare a dormire e dormirò lo stesso

sapendo che a te ti veniva da piangere per i tuoi amici neri

-   solo un po’ di sonnifero, com’è di consueto, lo sai,

io lo ammetto -.

 

Che il mio bacio ti arrivi fin’oltre, ben oltre questo continente,

oltre questa notte,

e se anche domani parlerai di morti in cantiere a lavoro,

prometto che piangerò, almeno virtualmente, fingendo

che mi sembri strano.

 

Non sai che ho sviluppato una corazza proprio per questo?

 

È per quello che non riesco a sentire le cose, quel telegiornale,

che tanto mi parla di annunci di morti e sospetti invidiosi,

di gare d’appalto, di modelle snelle e di “sante” ingiustizie.

 

Amore sii forte, lo so che è un dolore, è più grande di me,

e anche se piangi tu non lo risolvi, non puoi! Non pensarci,

l’unica cosa che io ti chiedo, quando ci sposeremo,

è di dare una parte dei soldi raccolti in beneficenza.

 

E di fare un invito speciale ai barboni

che stanno per strada.

E se saremo ricchi, i soldi li daremo anche per l’Africa,

(lo sai che esistono tante associazioni di volontariato).

 

Fingo di non sentirmi una perbenista, una moralista,

una che finché è fuori dal male respira

e nel male ci annaspa e non riesce a dividere colpe con altri

ma a casa sua sta sola, e sta bene, da sola, finché non sta male,

e farebbe zittire perfino la radio per non sentire il dolore.

Amore sii forte, lo so che è un dolore, è più grande di me,

lo farei zittire, anche solo per te, per loro e per te.

 

Buonanotte di un bacio che ti consoli,

per loro e per te.

 

Ornella Spagnulo



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