E Poi Cominciatti a Fa’ l’Attore di Ezio Cardarelli

Creato il 04 gennaio 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Ezio Cardarelli 

Edizioni: Ad Est dell’equatore

178 pagine

Meglio di una statua al Pincio”. Così Marco Giusti apostrofa Franco Lechner meglio conosciuto come Bombolo nella prefazione a E Poi Cominciatti a Fa’ l’Attore, biografia postuma dell’amatissimo caratterista romano.

L’autore Ezio Cardarelli è un poliziotto, e la divisa la veste come il suo idolo Tomas Milian (beh speriamo non proprio così), ma racconta una storia trasversale, da fan e appassionato della “spalla” con un affetto incredibile tanto che il comprimario diventa il grande protagonista assoluto. Si percorre tutta la vita di Franco, dalla gioventù fino alla fine dei suoi giorni, e si passa da uno spaccato di vita semplice e serena del dopoguerra (tanto che ci si sente catapultati in una commedia di Vittorio De Sica) alle esperienze sui set cinematografici dell’epoca che erano ricolmi di situazioni pazzesche, come è noto.

Cardarelli crea un libro polivalente. Una biografia, una cronaca (i suoi racconti romanzati vengono dai racconti delle persone vicine a Bombolo), un saggio cinematografico, un libro comico finanche quando vengono citate le continue battute dell’attore caratteristica. Quello che fa la differenza è il lato umano, semplice e sincero, che l’autore mette nei confronti del suo personaggio, visto con un’idolatria, tenerezza e semplicità che lo ergono a modello di vita.

Come spesso capita per gente in una posizione morale forte, si sente molto la presenza della creazione di un modello andato che non esiste più, e l’approccio è umile ma piacevole, rendendo il libro veramente una lettura per tutti e un testo che regala una certa immortalità al personaggio. Facile, sfogliando le pagine, immaginarsi la tipica voce dell’attore recitare quelle parole in situazioni totalmente personali. Una maniera incredibile di regalare l’immortalità a un personaggio unico quale era Bombolo, icona assoluta come pochi altri della commedia italiana che fu. Tze Tze.

Gianluigi Perrone



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