In Italia siamo molto affezionati agli animali: dai giaguari da smacchiare ai tacchini sui tetti, dalle pitonesse alle colombe, ai falchi, senza contare i teneri cani come Dudù o Empy, il cane a cui Monti è sinceramente affezionato.
Peccato che poi, al di là dei nomignoli e dei cani di sangue blu, esistano gli animali veri, quelli che vengono sfruttati nei circhi, per esempio.
La questione, benché abbia poco eco nei media è più che mai attuale.
Dal 24 al 17 novembre, infatti, il Circo Viviana Orfei farà tappa a Catania. Fin qui niente di strano. Il problema nasce dal fatto che sindaco di quella città è Enzo Bianco, il quale, in campagna elettorale si era impegnato ad intervenire contro il randagismo, le stalle di cavalli clandestine e, soprattutto, si era impegnato a garantire il rispetto delle regole dei circhi che avrebbero fatto tappa nella sua città.
Ora, l’associazione Catania antispecista sostiene che nulla è stato fatto per rendere il circo un luogo sicuro per gli animali che lì vengono usati. Mario Bonica, dell’associazione, fa inoltre notare che l’anno passato il circo si era fermato in città ben 20 giorni in più del previsto, grazie alle scolaresche che vi affluivano in massa, accompagnate da “maestre e dirigenti di dubbio livello culturale”,
Lo scopo di queste proteste non è quello di impedire l’arrivo del circo in città ma quello di far si che venga rispettata la legislazione Cites riguardo le specie di animali esotiche.
D’altronde, impedire una manifestazione circense non è possibile. Proprio il mese scorso, il TAR della Puglia aveva infatti sospeso due provvedimenti del Comune di Brindisi che vietavano lo svolgimento di “spettacoli, giochi, lotterie, fiere e mercati che comportassero maltrattamenti di animali e/o che fossero contrari alla loro dignità ed al loro rispetto”.
Più nello specifico, affinché si svolgesse una manifestazione circense, il circo, si legge nell’ordinanza comunale, avrebbe dovuto depositare una dichiarazione dalla quale risultasse che non era previsto l’uso di animali durante l’evento.
Il Tar ha annullato i provvedimenti sostenendo che è del tutto ingiustificato “prescrivere un assoluto divieto di utilizzare animali”. “Pur potendo richiedersi cautele per il benessere e la dignità degli animali”, infatti, bisogna fare opportune distinzioni su come gli animali vengono utilizzati e trattati.
Ovviamente la questione è di difficile soluzione. Tanto per cominciare, però, si potrebbe fare una seria campagna di sensibilizzazione sul tema. Se non ci sono spettatori, il circo muore da sé.
Profilo di Ivan Lagrosa
Nato nel 1994, studente di Economia e commercio, da sempre appassionato di giornalismo. Mi interesso principalmente di economia e di politica nazionale. Le mie passioni sono la musica, la scrittura e il nuoto.
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