Qualcosanon andava. Lei lo sapeva e basta. Lo sentiva. Una leggera scaricaelettrica, scettica e sfiduciata. Di quelle che non fanno male, ma ti lascianoaddosso una brutta sensazione. Si sentiva così da un paio di giorni. Fece unapausa, uscì e si accese una sigaretta. Socchiuse gli occhi e inalò una boccatadi fumo seduta su un muricciolo di pietra. Una piccola pausa e i piedi gonfiche imploravano l'amputazione piuttosto che sottoporsi alla lunga marcia cheavrebbe portato alla fine del turno di lavoro. Il suo secondo lavoro. Il terzo a seconda dei punti di vista. Unapausa che sarebbe stato opportuno non concedersi affatto... dato il chewing gumora appiccicato sulla tasca dei suoi jeans. Il chewing gum premonitore.Concluse il turno destreggiandosi con dignità nel tentativo di nasconderel'orribile massa gommosa spalmata all'altezza delle sue natiche. Un marchio chesembrava urlare al mondo intero la vergogna di aver sentito la necessità disedersi e riposarsi un solo minuto. Nessuna traccia di ghiaccio secco perripulire la seggiola del computer sulla quale si era fermata a sbrigare alcuneformalità. Capirai. Guidò verso casa abbattuta, con un volantino sotto ilsedere per non imbrattare il sedile dell'auto. Si sentiva sconfitta. Non quantola mattina successiva, tuttavia, quando il telefono squillò per annunciarlel'esclusione dagli interminabili anni di precariato che la separavano dalla carrierache sognava da una vita. Un cavillo burocratico, dissero. La giornata piùbrutta della sua vita.Ma è proprio a questopunto della storia, nel momento esatto in cui lei cominciava a pensare dimeritarsi un certificato che l'autorizzasse a sentirsi vittima di un sistemasbagliato, nel momento in cui iniziava a prendere coscienza di doversire-inventare, per l’ennesima volta, un futuro e una vita... che arriva lamazzata finale. Sonocambiate alcune cose... sà, per mantenere una tassazione bassa...collaborazione occasionale... insomma, dal mese prossimo lei verrà pagatatrimestralmente.
E quando pensava di aver toccato il fondo... trimestralismi.
Creato il 05 ottobre 2011 da Nicol LynneQualcosanon andava. Lei lo sapeva e basta. Lo sentiva. Una leggera scaricaelettrica, scettica e sfiduciata. Di quelle che non fanno male, ma ti lascianoaddosso una brutta sensazione. Si sentiva così da un paio di giorni. Fece unapausa, uscì e si accese una sigaretta. Socchiuse gli occhi e inalò una boccatadi fumo seduta su un muricciolo di pietra. Una piccola pausa e i piedi gonfiche imploravano l'amputazione piuttosto che sottoporsi alla lunga marcia cheavrebbe portato alla fine del turno di lavoro. Il suo secondo lavoro. Il terzo a seconda dei punti di vista. Unapausa che sarebbe stato opportuno non concedersi affatto... dato il chewing gumora appiccicato sulla tasca dei suoi jeans. Il chewing gum premonitore.Concluse il turno destreggiandosi con dignità nel tentativo di nasconderel'orribile massa gommosa spalmata all'altezza delle sue natiche. Un marchio chesembrava urlare al mondo intero la vergogna di aver sentito la necessità disedersi e riposarsi un solo minuto. Nessuna traccia di ghiaccio secco perripulire la seggiola del computer sulla quale si era fermata a sbrigare alcuneformalità. Capirai. Guidò verso casa abbattuta, con un volantino sotto ilsedere per non imbrattare il sedile dell'auto. Si sentiva sconfitta. Non quantola mattina successiva, tuttavia, quando il telefono squillò per annunciarlel'esclusione dagli interminabili anni di precariato che la separavano dalla carrierache sognava da una vita. Un cavillo burocratico, dissero. La giornata piùbrutta della sua vita.Ma è proprio a questopunto della storia, nel momento esatto in cui lei cominciava a pensare dimeritarsi un certificato che l'autorizzasse a sentirsi vittima di un sistemasbagliato, nel momento in cui iniziava a prendere coscienza di doversire-inventare, per l’ennesima volta, un futuro e una vita... che arriva lamazzata finale. Sonocambiate alcune cose... sà, per mantenere una tassazione bassa...collaborazione occasionale... insomma, dal mese prossimo lei verrà pagatatrimestralmente.