..E' questione di stile..le donne del PdL non ci stanno. T-shirt antiMinetti (foto il Corriere)
Strumentalizzazione del corpo delle donne, donne, sesso e politica, donne e palazzo, sesso e palazzo, insomma il solito balletto all’italiana. Se a ribellarsi a febbraio sono state le donne di Se non Ora quando, l’ennesima provocazione non l’hanno retta nemmeno le donne del PDL!
La scorsa settimana l’oramai notissima igienista dentale, Nicole Minetti era uscita a passeggiare nel centro della Milano che conta con in dosso una maglietta: “Senza sono meglio”. E le donne del PDL non ci hanno pensato su, immediata la risposta: t-shirt con scritto sul petto “… è una questione di stile!”
Insomma le donne, persino quelle del partito del premier non riescono più a essere solo un oggetto di piacere o delle “belle statuine”. E, se le donne del centrosinistra già a febbraio, dopo anni di soprusi interni ed esterni sono scese in piazza, ora a aver sulla gola qualcosa iniziano ad essere le fedelissime di quel sultano con l’harem a pagamento.
Elena Donazzan,assessore veneto alla scuola e all’istruzione professionale , non certo estremista di sinistra e forse manco femminista dichiara: ”C’è disagio e fa male alla politica, a chi ci crede, a chi pensa che la politica sia rispetto per le proprie idee per quello che si deve fare per il Paese, la Patria il Popolo,ho sempre creduto che la politica fosse militanza, serietà e coerenza. E’ una questione di stile soprattutto quando si affianca alla politica la parte femminile peggiore”. Mentre Isi Coppola, assessore regionale allo sviluppo economico:
“Già verso la politica c’è un certo distacco”, afferma ”a maggior ragione se si mettono in discussione i valori verso i quali in famiglia ci si impegna come educazione e insegnamento”. “Credo che la politica debba rispecchiare i valori che si vivono in famiglia. Ai nostri figli maschi e femmine dobbiamo insegnare che con la politica si può migliorare la società!”
Mentre Morena Martini, assessore all’istruzione della provincia di Vicenza dichiara: ”Noi donne che abbiamo indossato questa maglia, facciamo politica da tanti anni e intendiamo la politica come militanza e merito”. ”Sicuramente la nostra è una proposta provocatoria ma se l’aspettano gli uomini e le donne del nostro territorio che incontriamo tutti i giorni e per i quali siamo in servizio da amministratori”. ”Non vogliamo che la nostra faccia sia confusa con altre che al partito fanno solo dei danni. Alle ragazze dico che la politica è una cosa bellissima e seria”. ”Le donne che si sono distinte in politica non sono arrivate in Parlamento con la televisione o con altri mezzi discutibili, ma per merito, perché erano preparate. Alle ragazze dico di studiare di confrontarsi sulle idee con le segreterie di partito, di frequentare i consigli comunali e così via. Dobbiamo credere nel merito e nella militanza!”.
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