E ritorno…

Creato il 16 gennaio 2012 da Unarosaverde

Mi ha accolto l’odore di casa, composto da profumi reali e da sfumature immaginarie, fatte di ricordi di tanti ritorni. La nota dolce e invernale del Calicantus che proviene dal vaso sopra il cassettone nell’atrio mi ha dato il benvenuto, seguita dall’aroma della pasta col pesto. In Messico si mangia benissimo, ma la pasta, dopo quindici giorni, è una necessità.

Ho dormito dieci ore filate, stanchissima. Oggi ho disfatto la mini borsa – a proposito, meno ci si porta in giro meno si porterebbe, esperimento riuscito – e trovato un posto alle cosine che mi sono comprata come souvenir: animaletti di legno, spezie e vaniglia, palline di cioccolato preparato secondo ricette tradizionali maya, una borsetta e un borsellino che stanno benissimo con lo zaino colorato del Guatemala, qualche segnalibro dipinto a mano, caramelle mou, le Obleas, regalo dell’amica messicana per allargare le mie conoscenze di cucina locale, portachiavi con animaletti di perline variopinte. Piccole cose, di poco valore e molti colori, che saranno sufficienti a farmi ricordare per sempre luoghi e sensazioni.

Mi sono occupata, durante il giorno, di carte in sospeso e ho organizzato i prossimi giorni, senza fretta. Ho controllato le email e ripreso il filo delle conversazioni. Adesso aspetto il sonno che non arriva.

Grazie a tutti voi, che avete letto il mio diario di viaggio, durante questi giorni. Ho inserito alcune foto nei post precedenti, se vi va di guardarle.

E questa qui in basso è la foto, tra le centinaia che ho scattato, che mi piace di più. Non è bella come quella rubata ad Antigua, Guatemala, ad una donna appoggiata al muro di una chiesa, intenta a ricamare un pannello di tessuto che ora è appeso nel mio studio, però, per puro caso, ha catturato qualcosa di più di un’inquadratura banale. E’ la foto che, nella mia memoria, farà da copertina a questo viaggio nella penisola dello Yucatan.

Buon lunedì a tutti: a me ci vorrà molta concentrazione per arrivare a sera. Quando ritorno da un luogo che mi ha fatto trascorre giorni molto diversi rispetto alla solita routine resto, per qualche tempo, disorientata e distaccata, con la testa che gironzola ancora. La lascio andare: la strada di casa la conosce benissimo. Prima o poi tornerà.


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