E se il Recruiter… fosse un Computer?

Creato il 22 marzo 2016 da Propostalavoro @propostalavoro

Da alcuni giorni a questa parte, abbiamo assistito a un rinnovato interesse per i grandi progessi compiuti nello sviluppo di una Intelligenza Artificiale.

Il motivo?

Questione di… sport: pochi giorni fa, infatti, il supercomputer AlphaGo, progettato da Google Deepmind, ha affrontato con successo il trentatreenne sudcoreano Lee Sedol, campione mondiale di Go – il popolare gioco da tavolo diffuso in Estremo Oriente, infliggendogli ben quattro sconfitte sulle cinque partite disputate, e lasciando esterrefatto il Mondo intero – oltre, comprensibilmente, all'attonito rivale umano.

Un enorme passo avanti, se si considera il più modesto risultato conseguito dal calcolatore IBM Deep Blue contro il campione di scacchi Garry Kasparov fra il 1996 e il 1997.

Se le abilità strategiche dei computer sui tavoli da gioco possono stupire il pubblico, non è difficile ipotizzare ulteriori imprese delle macchine, anche in altri campi

…A cominciare dal Recruiting, ad esempio: ne sono convinti alcuni ricercatori dell'Università di Toronto, i quali sostengono di aver sviluppato un semplice algoritmo di selezione in grado di fornire un risultato il 25% più efficace rispetto all'intuito dei responsabili per le Risorse Umane.

Inquietante, vero?

Non quanto potrebbe sembrare, in realtà: gli stessi autori dello studio mettono in guardia da un acritico utilizzo di formule e calcoli, che potrebbero essere anche “aggirati” da candidati scaltri e disonesti, ad esempio mediante l'inserimento o l'omissione di dati: sì agli algoritmi per una prima cernita, dunque, ma per la scelta finale il “fiuto” di un professionista è ancora necessario

Inoltre – verrebbe da aggiungere – siamo sicuri che un'equazione sia davvero in grado di descrivere un candidato nella sua interezza? Basandosi sui dati pregressi, essa può certamente fornirci degli indici di probabilità, delle previsioni accurate… ma per quanto riguarda le potenzialità

E l'atteggiamento?

Insomma, il messaggio è chiaro: l'Intelligenza Artificiale ci darà ancora molte sorprese… ma il giorno in cui sosterremo un colloquio davanti a un super-calcolatore è ancora lontano.

Andrea Torti