E se il terrorismo avesse già vinto?

Creato il 15 giugno 2013 da Pbacco

Domanda retorica e provocatoria, che mi è balenata nella mente già da parecchio tempo, ma che dopo le recenti notizie riguardo il caso datagate, ho deciso di trasformare in post.

Partendo dal fatto che, lo scopo principale delle forze terroristiche, non potendo sconfiggere l'avversario attraverso un'azione militare, è quello come prima cosa di modificare le abitudini dei cittadini provocando terrore e paura, come secondo fine quello di colpire l'economia del nemico cercando di affossarlo sul piano monetario.

Il più grande scontro terroristico contemporaneo è tra l'occidente, incarnato dagli Stati Uniti d'America, ed il fondamentalismo islamico. Scopo di Al Qaeda, e della galassia a lei collegata, è una lotta contro i valori moderni portati dagli occidentali, una conservazione dei valori tradizionali, unita ad una rivalsa verso i rancori del colonialismo in medioriente.

Come detto, non potendo competere con gli eserciti ipertecnologici occidentali, i terroristi hanno lo scopo di destabilizzare i medesimi stati attraverso una guerra economica; Osama Bin Laden dixit: lo scopo di Al Qaeda è minare l'economia americana.

Dopo gli attentati dell'undici settembre la reazione USA è stata indirizzata verso una lotta mondiale al terrorismo. Questo ha portato sul piano internazionale alla creazione di due guerre, una in Afghanistan e l'altra in Iraq (quest'ultima sul piano teorico). Questi due conflitti hanno portato conseguenze nefaste alle casse dello stato, infatti l'aumento del debito pubblico, dovuto alle spese militari unito all'abbassamento dei tassi di interesse sui mutui per stimolare un'economia sotto tono, sono una delle cause della crisi economica del 2008.

Sul piano interno la promulgazione del Patrioct Act, ha permesso l'uso di nuovi strumenti di azione atti a prevenire ulteriori attacchi terroristici. Se questo strumento ha effettivamente impedito un numero imprecisato di attentati, non bisogna mai dimenticare che ha cambiato le abitudini le libertà e la privacy dei cittadini, ricordandoci anche che non hanno del tutto fermato nuovi attentati, vedi esempio di Boston.

Gli obiettivi prefissati dai terroristi sono stati raggiunti. L'economia è in crisi e la potenza americana, anche quella militare, ha risentito una recessione dovuta ai tagli nel bilancio federale; sul piano della psicologia, troviamo una società impaurita e con meno libertà. Insomma una piccola vittoria del fondamentalismo.

In chiusura vorrei sottolineare che, l'adesione al programma PRISM da parte delle aziende di telecomunicazioni o inerenti ad internet è di libero ingresso (infatti per esempio Twitter non aderisce), e non obbligatorio per legge. La strategia governativa sembrerebbe quella di usare una enorme rete a strascico, sperando di raccogliere nella miriade di comunicazioni alcuni indizi provatori; la strategia delle corporation sembrerebbe quella di entrare nel programma per non avere problemi con le autorità, in tutto questo chi ci perde è il cittadino onesto.

pbacco

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Categorie: Società, Stati Uniti d'America | Tag: Al Qaeda, economia, fondamentalismo islamico, intercettazioni, internet, PRISM, società, Stati Uniti d'America, terrorismo | Permalink.


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