E se non so cosa voglio dalla vita?

Da Ciraolo

Commentando il post “Come capire qual è il proprio obiettivo motivante” Marirose ci pone una domanda interessante:

E se non so cosa voglio? A trent’anni è grave, lo so… e ci sto davvero male… ci penso tutti i gg e mi rendo conto che vivere così non ne vale la pena…

Proviamo a dare una risposta che sia il più possibile sensata, considerando il fatto che, non conoscendo Marirose, potrei scrivere qualche sciocchezza. Non è affatto semplice rispondere a una domanda di questo tipo e il rischio di scadere nel banale è dietro l’angolo.

Cominciamo da qualche osservazione sulla domanda e su come questa viene posta, Marirose. “A trent’anni è grave…”, mi verrebbe da dirti: sei in buona compagnia! So che è una magrissima consolazione, ma oggi sono moltissimi i trentenni (ma anche i quarantenni e i cinquantenni) che “non sanno cosa vogliono”.

Al giorno d’oggi non ha più senso misurare certe cose in base all’età: a trent’anni si è troppo giovani per fare il Presidente della Repubblica ma troppo vecchi per fare il calciatore. Quindi, tanto per cominciare, ti sconsiglio la carriera da calciatore e ti invito a riflettere su quella di Presidente.

Scherzi a parte, non vivere la vita come una corsa contro il tempo. Tendiamo a pensare che “prima ci sistemiamo, meglio é”, che prima troviamo il nostro equilibrio e più ce lo godremo per il resto dei nostri giorni. Ma non è così: l’equilibrio non lo troveremo mai, perché la vita è, per sua natura, in bilico e l’equilibrio va ricercato momento per momento come l’equilibrista sul filo. La felicità è un momento che appena viene raggiunto si sposta un passo più in là.

Tutt’altra cosa è la Serenità. In questo caso non hai bisogno di altro che di te stessa. Punta ad essere serena, e arriverà anche la felicità. Amo molto questa citazione di Susanna Tamaro (sebbene non ami particolarmente la scrittrice):

La vita non è una corsa ad ostacoli ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio di tempo che conta, ma colpire il bersaglio.”

(A memoria, da “Va dove ti porta il cuore”)

Quindi niente di “grave” Ma la frase che più mi ha colpito del tuo commento è stata: “Mi rendo conto che vivere così non ne vale la pena…”. Non starò qui a dirti che non è vero, che ne vale la pena, perché sono certo che il tuo è stato uno sfogo e che non credi “profondamente” in ciò che hai detto.

Quello che dico è che non esiste UN motivo per cui valga la pensa di vivere. Ti parla uno che è diventato padre da pochi giorni e che sta vivendo una gioia grande come non ne ha mai provate, ma nonostante questo la vita è composta da TANTI motivi per cui valga la pena di vivere. Se ne cerchi UNO, stai inseguendo una chimera.

E poi, prova a cambiare prospettiva: non pensare che saranno i tuoi obiettivi a darti la felicità, ma che sarà la tua felicità a darti nuovi obiettivi. Insomma, è probabile (ma qui azzardo, non conoscendoti) che tu abbia già ciò di cui hai bisogno per essere serena e, soprattutto, per essere speciale. Prova a guardare a ciò che hai e innesca un “circolo virtuoso” in cui il tuo benessere produrrà nuovi stimoli che ti porteranno nuovi obiettivi e, al loro raggiungimento, a nuovo benessere.

“Facile a dirsi!” Penserai… È vero, ma non prendermi per un facilone. So che questo sarà per te, come per chiunque, un percorso complicato fatto da tre passi avanti ed uno indietro.

Per finire torno alla domanda “E se non so cosa voglio?”. La completa realizzazione personale è composta da molti ambiti (che variano per ogni persona): gli affetti, le relazioni, il lavoro, la situazione economica, l’aspetto fisico, la forma fisica, la propria casa e così via.

Dire “non so cosa voglio” è generico. Dovresti analizzare i vari ambiti e capire in quali “realmente” non sai cosa vuoi. Dopodiché comincia da uno e… esplora! Sperimenta, buttati.

Solo una sana esplorazione può portarti a capire cosa fa per te, nessuno ci ha dato la mappa: il percorso della vita non si può stabilire a tavolino.

Foto | Flickr


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