Il metodo è, badate bene, sempre quello, ed è stato usato, modulandolo alla bisogna, parecchie volte.
Altro?
Si, potremmo, visti i tempi e i modi, scrivere noi "cittadini elettori" una lettera aperta al Prefetto chiedendo udienza per elencare quei comportamenti della Presidente andati bel oltre il ruolo che lo Statuto comunale gli affida.
Altro?
Si, riassumendo: a norma di Statuto comunale, il Presidente del Consiglio comunale "rappresenta e tutela" l'intero Consiglio.
È questa la realtà attuale?
A tutti è oramai chiaro: l'attuale Presidente Francesca Gambarini, nel suo ruolo istituzionale è fuori registro, anzi è fuori Consiglio essendo oramai sua consolidata abitudine trascinare fuori dall'aula del Consiglio comunale le minoranze nel tentativo di far mancare il numero legale.
Ma facciamo un passo indietro, già nell'aprile del 2010, il Pd, ad esempio per l'intricata vicenda del "forno comunale" in p.zza Verdi, si era indignato per il mancato intervento della Presidente del Consiglio comunale a tutela dei diritti della minoranza.
La Vice Presidente del Consiglio, Rita Sartori, nella riunione dei capigruppo, e poi in sala consiglio, dichiarava che la Presidente, eletta in quanto consigliere comunale con il voto di tutti i gruppi, avrebbe poi assunto, qualche mese dopo, anche un ruolo politico, ciò palesemente in contrasto con lo spirito dello Statuto comunale, non solo, anche i capogruppo Montanari (Pd), Cerri (lista Cerri) e alcuni consiglieri di maggioranza sostennero l'incompatibilità del doppio incarico - Presidente del Consiglio & coordinatrice del Pdl - chiedendo espressamente alla Gambarini di scegliere: o l'uno o l'altro.
La Presidente non scelse e, non presentando alcun gruppo una mozione di sfiducia, la cosa si esaurì.
Detto questo, ritorniamo all'oggi.
La Presidente Gambarini, non solo ha continuato nel suo doppio ruolo, ma nell'arco di quest'ultimo anno ha avuto una visibilità per niente "istituzionale" ma meramente "partitica", spaccando il gruppo consigliare del Pdl, intervenendo sulla stampa con decine e decine di comunicati, tutti contro la maggioranza di cui era parte, scatenando assessori e consiglieri di riferimento in una -fallita- azione destabilizzante verso l'amministrazione Cantini e, così facendo, annullando di fatto il suo ruolo pubblico di rappresentanza dell'intero Consiglio comunale (art.9 comma 1 - Statuto comunale) assumendo per intero in se stessa un ruolo partitico che fa a pugni non solo con "l'imparzialità" ma anche con "la rappresentanza" di tutto il Consiglio comunale "nei rapporti pubblici e con gli altri organi comunali".
Che dire? «Ha da passa' ' a nuttata».
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