Magazine Politica

È sempre lui, Silvio I° da Arcore. No a tutti gli emendamenti e via al salva-Lega

Creato il 28 gennaio 2014 da Massimoconsorti @massimoconsorti
È sempre lui, Silvio I° da Arcore. No a tutti gli emendamenti e via al salva-LegaPassano gli anni, i mesi e anche i minuti e ritrovarsi vecchio e un po' rintronato, non scalfisce il Cavaliere. Lui è sempre lo stesso. Si alza la mattina e ha una visione della vita e dell'esistenza versione “A”. Poi durante il giorno, come se venisse colto da attacchi irrefrenabili di delirium juvenilis, cambia idea e, a sera, spunta fuori la versione “B”. Ci dicono che ultimamente Silvio abbia preso l'abitudine di andare a letto presto, subito dopo le ultime scorreggine di Dudù, per cui raramente accade che le agenzie di stampa battano una versione “C”, come succedeva prima della convivenza con Francesca. Tiene botta, il Capataz, eccome! Il Parlamento deve discutere 318 emendamenti? Lui fa sapere, alle 9 del mattino, che l'innalzamento della soglia di maggioranza al 38 per cento gli sta bene e al quattro per la rappresentanza parlamentare pure. Invece, calcolatrice e sondaggi alla mano, durante il giorno si rende conto che il 38 per cento non è affatto facile da raggiungere. Si torna al 35 e basta, non si discute. E non finise qui. Niente 4 per cento come soglia minima di sbarramento, però via al salva-Lega, quella piccola norma pro-baluba che “valorizza” la rappresentanza regionale. E Matteo de' Medici ci sta anzi, invita Cuperlo a ritirare gli emendamenti proposti dalla minoranza del Pd “Sennò qua va tutto a puttane” e il Gianni, obbediente come un soldatino di piombo a cui un po' somiglia, li ritira. Renzi dice che "o la legge elettorale passa com'è, o il governo è a rischio". Scusa Matteo, ma chi vuole con tutte le sue forze (Italia), che il governo cada, il merlo maschio? Dal nuovo leader del Pd noi ci aspettavamo un'altra tempra. Ad esempio che fosse andato dal vecchio lenone (al quale è arrivato in soccorso anche il ministro degli esteri marocchino) e gli avesse detto: “Senti Silviuccio nostro, si sa che le pretese partono da mille per arrivare a cinquecento, perché tu non accorci il tuo capitone e io tolgo dieci chili alla mia lepre? Ce la facciamo a chiudere facendo finta che gli altri contino qualcosa?” Invece no. Matteo si è appiattito sulle posizioni di Silvio, e qualsiasi cosa l'Illusionista di Arcore dica, a lui sta bene. Ribadiamo un concetto espresso qualche post fa. O Matteo ci fa e ha pronto un piano “B” o ci è. "B" proprio nel senso di Berlusconi. E noi che volevamo ritrarlo alla Kim Jong Il...

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog