Magazine Società

E sì son tanti gli anni, ma se guardo ancora pochi (Guccini-Parole)

Creato il 14 giugno 2011 da Vidi

E sì son tanti gli anni, ma se guardo ancora pochi (Guccini-Parole)Una volta ho letto un'intervista in cui Pieraccioni dichiarava: 'Se mi avessero dato venti lire ogni volta che ho ascoltato "Incontro" mi ci sarei comprato un biglietto aereo da farci il giro del mondo. Conosco tutte le canzoni di Guccini a memoria'.
Beh, se le avessero date anche a me 20 lire per le volte che ho ascoltato 'Incontro', o 'Un altro giorno è andato', o 'La locomotiva' o 'Cirano' o 'Vorrei'  o una qualsiasi delle canzoni del Maestrone, che anche io conosco tutte o quasi a memoria, starei girando il mondo sullo stesso aereo di Pieraccioni e senza soluzione di continuità, dato che non passa giorno che non ascolti almeno un suo brano.
Poi talvolta capita, come stanotte, che per mille motivi il sonno proprio non arriva e la voglia di andare a letto latita.
E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo,
forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire "sono"
o forse perchè è un modo pure questo
per non andare a letto
In queste notti sono quasi sempre le canzoni del Maestrone a tenermi compagnia, in cuffia. Con discrezione se voglio pensare, con veemenza se ho bisogno di esprimere impeti rivoluzionari, con condivisione quando ho bisogno di qualcuno che senta quel che sento io, con dotta partecipazione quando mi occorre che dica al mio posto parole che io sento ma non so dire.
Mi servirebbe che mi venisse in soccorso anche adesso, il Maestrone, perché vorrei trovare le giuste parole di augurio per le sue 71 primavere.
Solo che sarà la notte, sarà il ronronare del gatto che sta qui sulle mie ginocchia, sarà la tensione dell'attesa di stamane che si sta stemperando solo ora, ma mi passano in mente esclusivamente parole come quorum e referendum, vocaboli stanotte dolcemente evocativi di popolo e di coscienza civile, ma non proprio adatti per un bigliettino di compleanno.
Però, a pensarci bene, per uno come Guccini, con quella barba e quella sua imponenza da faggio di montagna, con la sua erre padana e paesana, con la sua ruvida scorza di montanaro schivo, 
con la sua ironia, il suo senso della storia, la sua capacità di gioire e di indignarsi, il suo impegno politico mai sopito, forse è inutile 'stare qui a cercare parole che non trovo' , o peggio ancora trovare parole banali per far gli auguri a uno che, come disse Umberto Eco, ha saputo  far rimare 'amare' con 'Schopenhauer'.
No, no, meglio quorum e referendum:  quale miglior augurio nel giorno del suo compleanno se non l'auspicio che, sull'onda del risveglio della coscienza popolare, 'ci giunga un giorno ancora la notizia di una locomotiva come una cosa viva lanciata a bomba contro l'ingiustizia'.
Viva il quorum, viva l'Italia e viva Guccini: auguri Maestrone.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine