E' solo una questione culturale?

Creato il 22 febbraio 2012 da Upilmagazine @UpilMagazine

In queste pagine si presenterà un excursus storiografico di confronto tra Oriente ed Occidente circa la concezione culturale e morale legata al sesso. Nella prima parte vi presentiamo due estratti dall'articolo "IL KAMASUTRA - L'amore in Oriente e in Occidente" del Prof. Giovanni De Sio Cesari, docente di filosofia, il quale attua un confronto fra Oriente e Occidente circa la mancanza, nel secondo, di opere che trattino esplicitamente aspetti sessuali, invece ampiamente presenti nella cultura orientale. A seguire, due estratti dall'opera di Eva Provedel "Tiziano Terzani e l'Asia: incontro tra oriente e occidente" ove si prosegue nel confronto tra cultura Occidentale ed Orientale nell'ambito della cultura sul sesso, volgendo uno sguardo alla contemporaneità.

La congiura del silenzio

Se nella civiltà orientale abbiamo [...] una chiara esplicitazione degli aspetti sessuali dell'amore, nella civiltà occidentale invece abbiamo quella che in tempi recenti è stata definita la "congiura del silenzio": gli aspetti propri della sessualità vengono taciuti, avvolti nel silenzio. In genere l'atto sessuale non viene indicato esplicitamente ma con un eufemismo: giacere, stare a letto, stare insieme, conoscere (termine biblico) e infiniti altri più o meno allusivi che assumono un significato sessuale solo dal contesto del discorso. Il grado di silenzio varia a seconda le epoche: nel mondo greco era meno accentuato che in quello romano, in genere nel mondo classico meno forte che in quello cristiano, e contrariamente quello che generalmente si crede, nel medioevo si era molto più espliciti che in età moderna. Forse l'età di maggiore censura è stato l'Ottocento nella cosi detta Età Vittoriana. Abbiamo quindi una notevole varietà di situazione: tuttavia anche nelle epoche più "liberali" operava una rigida censura: abbiamo nei miti greci tante situazioni erotiche che scandalizzarono fortemente i cristiani ma in effetti non abbiamo mai descrizioni di atti sessuali. Vero è che non mancano pitture di atti sessuali ma questi restano sempre in situazioni particolari: a Pompei, ad esempio, si trovano nel lupanare a scopo evidentemente "promozionale".

Diversa la situazione in Oriente: la tendenza generale non è quella di nascondere i particolari dell'atto sessuale che vengono raffigurati non solo nei lupanari ma anche nei templi: inimmaginabile una cosa del genere in una chiesa cristiana.

Lo "stupore" per il Kamasutra

Sin dall'antichità vi erano stati rapporti fra Oriente e Occidente ma erano radi e indiretti. Alla fine del 500 gli Europei giunsero in Oriente ma solo pochissime persone, mercanti e missionari, avevano la possibilità di rapporti culturali. Solo nell'800, in effetti, con lo sviluppo della comunicazione e con il colonialismo, gli Europei cominciarono a venire realmente in contatto con quelle antiche civiltà. Essi si trovarono di fronte a aspetti culturali che essi non riuscivano proprio a concepire. Immaginate una Lady di età vittoriana che in India vede scolpito in un tempio indù un rapporto sessuale, in un tempio, si badi, non su qualche lurido muro dei bassifondi. Immaginate il suo stupore, e anche la sua indignazione: si trattava proprio di popoli barbari, avrà pensato. Noi non potremmo certo aspettarci che in una chiesa cristiana fosse dipinto un amplesso sessuale e che in un libro di etica si trovassero descrizione di posizioni nei rapporti sessuali.
Anche attualmente noi occidentali vediamo nel kamasutra un libro osceno o per lo meno della morale "aperta", come si usa dire. Basta vedere come in rete al termine Kamasutra siano associati un numero enorme di siti sexy e pornografici: su Google digitando questo termine si trovano più di 1.200.000 siti per la stragrande maggioranza a carattere "hard".
In realtà si tratta di un errore di prospettiva degli occidentali. Per gli orientali libri come il kamasutra non sono affatto libri immorali ma fanno parte del patrimonio culturale, rientrano in collane di testi etici e religiosi. Questi testi sono considerati [..] come testi di insegnamento necessari al buon andamento del matrimonio e della famiglia. Non intendono affatto essere qualcosa che vada al di la della morale. Le tradizioni orientali nel campo dell'etica sessuale non sono affatto permissive, sono rigide almeno quanto quelle occidentali, anche se seguono regole diverse (dovute soprattutto alla poligamia). L'adulterio, lo stupro sono condannate, il pudore e la sacralità della famiglia esaltate non meno che in Occidente. L'impressione che noi occidentali abbiamo di disordine morale e se, si preferisce, di "mancanza di tabu" è solo dovuta a una diversa prospettiva.

L'amore - Semplicemente diabolico

Tutti ne sono attratti e incuriositi, eppure, in Occidente, cala sempre una fitta patina di vergogna quando si tratta di parlarne, di spiegare come funziona, di raccontare le esperienze che lo riguardano, lui: il sesso.
Esiste una moralità strisciante che tende a giudicare coloro che lo praticano e ne parlano con " spregiudicatezza".
Ma l'eros è solo un atto del corpo?
Al contrario, erotico può essere uno sguardo intenso, penetrante ... una movenza, un'allusione, un gesto malizioso, tutto può rimandare all'eros, che può essere elevato ad arte da apprendere e tramandare.
Certo è che l'eterna, ineguagliabile protagonista dell'eros e custode dei segreti
dell'arte più antica del mondo, quella della seduzione, è la donna.
Osservando " l'egoismo animale" di una donna concentrata completamente sul
bambino che portava in grembo, Bizot dice che "le donne possiedono qualcosa che noi (uomini) non avremo mai".
L'Inquisizione ha mostrato quanto la donna, con il suo erotismo e il suo mistero, abbia sempre avuto un rapporto difficile con l'uomo e le sue paure.
La donna è stata spesso definita peccatrice e tenuta a lungo sottomessa nelle famiglie e nella società occidentali. La donna era "diabolica", dotata di un'arma che poteva controllare e asservire l'uomo: l'eros.
A partire dal '68, le donne occidentali decisero che volevano liberarsi dal giogo di oppressione che le intrappolava, per emanciparsi e chiedere uguali diritti politici, economici e sociali, per affermare se stesse.
Erede di una tradizione cristiana che ha portato ad epoche storiche buie e violente, tuttavia, ancora oggi il sesso rappresenta per l'Occidente un tabù, anche se ormai lo è più nella teoria che nella sostanza.
La Psiche è sempre inevitabilmente ed irresistibilmente attratta dall'Amore e tutto ciò che lo riguarda, arco e frecce compresi. Lo raccontava Apuleio, nelle sue Metamorfosi, dando anche una speranza di salvezza all'anima troppo curiosa che si innamora dell' amore, di un eros che è divino.

C'è chi li venera

Si chiamano Lingam e Yoni e sono l'uno il complemento dell'altra.
In Oriente rappresentano la fertilità e a loro sono dedicati templi e pagode. Vi si recano le donne che sperano di rimanere incinte, ma non solo, tutti con libazioni e offerte.
Nessuno si sognerebbe di vergognarsi nel farlo: non è certo peccato. Al contrario che in Occidente, l'Oriente ha un rapporto molto più disteso e meno morboso nei confronti dell'eros.
L'eros è un modo di scoprire se stessi.

In India, dove la vita è un fluire lento e dove c'è la convinzione che il matrimonio duri sette vite, dove le donne mostrano la loro femminilità, avvolte nel tipico sari, dove tutto ha un suo rituale ed un suo significato nel rispetto profondo della vita, l' eros è permeato di sacralità[...].
Nel famoso tempio indiano induista di Kajurao, le sculture rappresentano l'atto
erotico, culminante nella rappresentazione di mithuna, l' accoppiamento degli dei che genera energia vitale. L'atto sessuale viene considerato unione e partecipazione al cosmo e si rifà alla filosofia tantrica (da tantra, trama), in cui si sperimentano ed intensificano, travalicando qualsiasi proibizione morale, le pulsioni e i desideri umani, nell'intento di risvegliare le energie originarie della materia.

Eros è una via spirituale al divino.


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