E ti pareva

Creato il 16 gennaio 2014 da Danemblog @danemblog
Giorni si era molto parlato della vicenda dei falsi invalidi del dopo "11 settembre": «la più grande frode mai commessa contro il sistema statunitense di assistenza sociale ai disabili» l'aveva definita il New York Times. 205 persone incriminate - sembrerebbero essere più di mille, però - di cui 80 tra poliziotti e pompieri («La loro sfacciataggine è stupefacente» aveva commentato il procuratore generale di Manhattan Cyrus R. Vance Jr).
La vicenda stupiva non solo perché si faceva uso di un evento tragico, che ha spezzato le vite di migliaia di persone, cambiato la coscienza collettiva, deviato il corso della storia: no, l'aspetto che più colpiva era che tutto fosse avvenuto a New York, cuore pulsante dell'America del self-made-man, dell'etica e dei diritti dell'indipendenza del singolo dal collettivo, il liberismo dell'uomo che vede lo stato sempre un po' come aggravante.
Nell'America regno della correttezza, ci si chiedeva quale declino stesse prendendo la società, per arrivare al culmine di vicende del genere: e si pensava a noi. A quel "se fosse successo a Napoli", che apriva un'ampia serie di stereotipi, luoghi comuni, grettezze, comodità intellettuali, che si riassumono tutte in un "e ti pareva". Come se ci fosse poco da stupirsi, ci fosse da aspettarselo, non ci fosse speranza per risolvere le cose.
E per un attimo il mezzogaudismo del mal comune, a noi italiani - maestri dell'argomento - ci aveva fatto sentire migliori: migliori non assoluti, ma relativi. Migliori in un mondo di peggiori.
Per un attimo: poi sono stati diffusi i nomi degli ideatori del sistema di frode. A fianco all'avvocato ultraottantenne, vera mente dell'operazione, Raymond Lavallee, c'era John Minerva, 61, un funzionario sindacale per la Detectives' Endowment Association. E poi c'era il vero e proprio formatore, l'insegnante, il coach, il consulente: colui che si occupava di allenare i "clienti" su come fingere i sintomi della sindrome post-traumatica.
Un ex poliziotto, ora in pensione, sessantaquattrenne: Joseph Esposito, il nome.
Esposito: e ti pareva!
 (#sischerza)


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