E tuesiterai, e per di piú t’indignerai di dover morire?Tu cui è morta la vitamentre ancora sei vivo
e vedi e consumi nel sonno la parte maggiore del tempo,
e pure da sveglio dormi e non smetti di vedere sogni,
e hai l’animo tormentatoda vane angosce,
né riesci a scoprire qual sia cosí spesso il tuo male,
mentreebbro e infelice ti incalzano da ogni parte gli affanni
e vaghi oscillandonell’incerto errare della mente.
Lucrezio, De Rerum Naturae, III, vv.1045-1052