E’ un duro mestiere, ma qualcuno doveva farlo…vedere “Pompeii”

Creato il 11 marzo 2014 da Lundici @lundici_it

Muscoli digitali e spaesamento analogico (quello dello spettatore)

Non userò mezzi termini in questa recensione. Pompei è una ciofeca di film. La trama gira attorno a questo gladiatore dai muscoli palesemente finti interpretato da Kit Harington, alias Jon Snow (per chi segue “Game of Thrones” quello che non sa mai niente di niente).

“Pompei” (tit. orig. Pompeii)

Regia: Paul W.S. Anderson
Sceneggiatura: Janet Scott e Lee Batchler
Genere: Azione, disaster movie, film disastroso

Interpreti: Kit Harington, Carrie-Anne Moss, Emily Browning, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Jared Harris

Budget: circa 100.000.000 $ (circa cento milioni di dollari)
Boxoffice: uscito negli USA il 21 febbraio e in Italia il 27,  ha incassato oltre 13 milioni di dollari negli Stati Uniti e circa 36 milioni di dollari in tutto il mondo. Un disastro totale

Consigliato a: bambini, ex bambini, nostalgici dei Lego, operai e impiegati.
Sconsigliato a: tutti quelli che fanno del business, ai radical chic, a chi non è mai stato bambino.

Tu regista e tu tizio o tizia che si occupa del casting, sapete bene che il succitato attore possiede ben due espressioni facciali: spaesato e dispiaciuto. Perché gli avete fatto fare il protagonista del film? Sono indignata ma vado avanti analizzando questo mix tra “Spartacus”, “Il Gladiatore”, “Titanic” e un disaster movie a caso di Roland Emmerich cercando di mantenere un tono pacato.

Jon Snow è un gladiatore. I romani hanno ammazzato tutta la sua famiglia quando era piccolo. Lui ha i traumi e sviluppa la violenza tipica di chi è cresciuto senza amore. E’ così bravo che nell’arena è una specie di star e viene acclamato al grido di “Ispanico! Ispanico!”… Ah no! Scusate, quello era un altro film. Intendevo dire “Celta! Celta!”

Un amico di colore ..politically correct q,b.

Proprio a causa della sua bravura si ritrova a viaggiare da Londinium a Pompei nel momento storico più sbagliato possibile. Durante il viaggio, grazie alle sue grandi doti da veterinario, viene notato da una patrizia pompeiana, la quale è in fuga da Roma e dalle bramosie d’amore del Senatore Corvo (Kiefer Sutherland, torna a fare “24” e non ‘ste robette!).
Una volta a Pompei, Jon Snow conosce quello che diventerà il suo migliore amico di colore: Attico, il gladiatore che abita all’ultimo piano. Il nostro protagonista ha un rapporto stretto con i cavalli, riesce a passare dei brevi attimi con la giovane patrizia proprio grazie ad un cavallo bianco: nella scena nella stalla c’è così feeling tra Jon Snow e lo stallone bianco che un bacio ci poteva pure stare.

Ma passiamo ad analizzare i piani alti del potere della società romana. Ebbene il padre della patrizia innamorata del gladiatore vuole rimodernare Pompei donandole una nuova arena e fa vedere dei plastici stile “Porta a porta” al Senatore Corvo, giunto in città per “chiedere” in moglie la ragazza.
Subito dopo c’è una mirabolante scena d’azione nell’arena montata ad hoc per non fare capire nulla di quello che sta succedendo.

Unica nota positiva è che non c’è l’effetto alla “300”, ovvero il rallenty sanguinolento ad ingrandimento. Ok, bello, originale. Ma era dal 2007 che Hollywood ci abbrustoliva il torrone con ‘sta roba qui. Tutta la parte finale è un’inconcludente avvicendarsi di maestosi e ripetitivi effetti speciali (si, il vulcano sta eruttando. Lo si intuisce anche senza farlo vedere cinquanta volte: siamo spettatori paganti, mica ebeti!) e di pessime battute scritte a casaccio.


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