Dopo il primo turno delle elezioni amministrative, dopo il successo di consensi ottenuto dal Movimento 5 Stelle, accompagnato dal rifiuto di Grillo di schierarsi a favore dei candidati del centro sinistra ai ballottaggi, è partita una campagna di demonizzazione e di denigrazione di questa nuova formazione politica sui media del fronte progressista. Una clima che si esprime anche in animate discussioni sui social network e nei forum che troppo spesso degenerano in reciproci insulti tra i sostenitori del centro sinistra e quelli del 'guru' genovese.Credo che questo sia un errore. Personalmente sono convinto della necessità dell'unità o almeno del dialogo e della collaborazione tra tutte le forze di cambiamento, tra tutti quei movimenti e quei partiti cioè che reclamano una profonda svolta nelle politiche sociali, economiche, ambientali, culturali e che si ispirano a principi di giustizia sociale, di cura del bene comune, di liberazione degli uomini e delle donne dal bisogno e dal potere della criminalità organizzata, di rinnovamento e di moralizzazione delle forme della politica.E questo obiettivo dell'unità e del dialogo tra le forze progressiste costituisce la missione, tra gli altri, di un laboratorio politico quale il Movimento Radicalsocialista del quale mi onoro di fare parte.Il Movimento 5 Stelle rappresenta sicuramente una di queste forze di cambiamento. Riconoscerne i limiti e i difetti non può farci dimenticare il ruolo positivamente dirompente che esso e i suoi militanti hanno svolto in questi anni.
Le perplessità nei confronti della formazione politica creata da Grillo non nascono oggi (e qualche mese fa avevo già detto la mia al riguardo): la regia della comunicazione web del blog attraverso cui si esprime il movimento affidata alla Casalegno, un'impresa pienamente integrata nel sistema delle multinazionali (tanto da poter far sorgere il sospetto che ci si trovi di fronte ad un sorta di esperimento mediatico-politico di laboratorio con finalità di natura tutt'altro che democratica), le analisi superficiali e semplicistiche contenute nel suo programma sulla realtà dell'economia e della composizione sociale italiana e dunque le soluzioni ai problemi che vengono prospettate al riguardo, la speranza fideistica nelle virtù rivoluzionarie del web, l'assenza al suo interno di meccanismi di decisione democratica che, anche nell'epoca della politica 2.0, non possono che essere quelli del voto degli aderenti di una formazione politica su differenti mozioni e proposte e per la scelta dei portavoce (cosa che non mi risulta sia mai avvenuta, a livello nazionale, per il Movimento 5 Stelle e ciò inevitabilmente fa parlare di un partito in franchising in cui la casa madre detiene il marchio e detta la linea attraverso il blog e gli associati – i meet up - possono solo adeguarsi).Ci sono altri aspetti però che non condivido assolutamente.Ad esempio il disprezzo verso Grillo in quanto comico e l'invito a tornare a fare 'il suo mestiere' come se far parte o aver fatto parte del mondo dello spettacolo fosse una colpa ed impedisse di svolgere un ruolo politico o se potessimo dire lo stesso ad un avvocato, ad un insegnante, ad un operaio che assumessero un ruolo pubblico, come se uno degli attuali padri nobili della sinistra, Dario Fo, non fosse proprio un autore e attore del teatro comico (anche se straordinario commediografo insignito del premio Nobel).Non condivido la critica alla sua politica gridata come se la situazione italiana fosse normale e non richiedesse una radicalità di linguaggio e di proposte, come se non fossimo in presenza di una degenerazione partitocratica e di un'opposizione che (almeno) fino a ieri con i suoi leader (D'Alema con la bicamerale, Veltroni nel 2008) operava per riscrivere le regole del gioco insieme a Berlusconi.E' non corretto inoltre, a mio avviso, pur in presenza di inquietanti analogie, l'accostamento che alcuni fanno con movimenti anti-politici che si sono conosciuti nella storia italiana ed europea quali, ad esempio, l'Uomo Qualunque e i poujadisti (senza dimenticare il francese Coluche). Sono diversi i valori e le proposte che li ispiravano: lì una critica alla democrazia e ai partiti partendo da posizioni reazionarie, qui la suggestione della democrazia diretta con la piena partecipazione dei cittadini alla vita pubblica per la realizzazione di un programma fondato essenzialmente sulla lotta alle oligarchie e su proposte dal carattere ambientalista.A Grillo e alla tenacia e alla coerenza dei militanti del Movimento 5 Stelle va dunque riconosciuto il merito di aver contribuito a smuovere le acque stagnanti e melmose della politica italiana, di aver posto e fatto conoscere questioni altrimenti sottaciute e sconosciute, di aver smascherato i comportamenti e le decisioni che accomunano in tanti casi, sotto un velo di ipocrisia, maggioranza e opposizione, di aver svolto un indispensabile ruolo di provocazione politica e di sensibilizzazione delle menti e delle coscienze.Certo affermare oggi che Pisapia e la Moratti o De Magistris e Lettieri, l'uomo di Cosentino protetto solo dall'immunità garantitagli dalla maggioranza berlusconiana da un mandato di arresto – la cui fondatezza è stata confermata dalla Corte di Cassazione - per concorso esterno in associazione camorristica, siano la stessa cosa è una solenne sciocchezza alla quale, sono convinto, i primi a non credere sono proprio gran parte degli elettori e dei seguaci di Grillo.Non perché ci si possa illudere che la vittoria dei candidati più radicali del centro sinistra comporti automaticamente e senza conflitti una svolta ad esempio nelle politiche urbanistiche delle città e nel consumo del territorio o nell'occupazione dei partiti degli incarichi nelle aziende pubbliche ma perché la storia personale di Pisapia e De Magistris e le coalizioni che li sostengono ci garantisce che la loro azione amministrativa sui temi sociali, culturali, dell'integrazione dei migranti (e dunque su una fetta importante della vita dei cittadini) sarà ben diversa da quella di una destra gretta e oscurantista, capace solo di diffondere menzogne, odio e paura.E poi perché è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire l'occasione di dare una spallata al regime berlusconiano e far rotolare dalla cima della montagna quel sassolino che potrebbe presto diventare un'autentica valanga in grado di travolgere l'intera vecchia politica, lo stesso obiettivo del Movimento 5 Stelle.E dunque proprio pensando alle future elezioni nazionali, dove i suoi voti saranno determinanti, che va tenuto aperto il filo del dialogo e del confronto, anche a costo di prenderci qualche vaffa, con Grillo e i grillini.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Ripresa dei negoziati di pace per il Sud Sudan
L’impegno a proseguire il “dialogo” per la riunificazione del partito e la fine del conflitto civile: è l’elemento chiave di convergenza emerso durante un... Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
La Santa Sede e la Palestina firmano l’accordo: “Sostegno per soluzione negoziat...
Nuovo passo in avanti nei rapporti tra la Santa Sede e la Palestina. Dopo il riconoscimento del diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, a maggio, è... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Stivalepensante
SOCIETÀ -
I rettiliani: extraterrestri e padroni del mondo
Secondo alcune teorie complottistiche, i rettiliani controllerebbero la Terra da secoli. Ma chi sono queste creature mitiche? E come sarebbero giunte a tenere... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Iran: la storia di Omid, 10 anni di carcere per aver riso di Khamenei
Nasrin Sotoudeh con la mamma di Omid Alishenas, protestano davanti al Tribunale Dieci mesi dopo il suo arresto, il giovane Omid Alishenas e’ stato condannato a... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Nopasdaran
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Dall’ISIS all’emergenza migranti: le sfide mediterranee alla sicurezza...
Venerdì 12 giugno si è svolto presso la Camera dei Deputati, a Palazzo San Macuto, il convegno pubblico Isis, emergenza migranti e “Primavere” che non... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Geopoliticarivista
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
E sempre in Sud Sudan riabilitato dirigente del Splm accusato di golpe
Pagan Amum, dirigente storico del Movimento popolare di liberazione del Sudan (Splm) al potere a Juba, è stato nuovamente insediato come segretario generale... Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ