La medaglia d’oro è andata a Matthias Mayer che ha chiuso la gara della vita con il tempo di 2’06″23 e dopo due secondi posti in Coppa del mondo è salito per la prima volta in carriera sul gradino del podio. Sul terzo gradino del podio il norvegese Kjetil Jansrud. Per l’Italia, ottimo anche il 7° posto di Peter Fill.
“Questa gara per me è cominciata un paio di giorni fa, durante le prove, non credo ci sia stato alcun atleta che si sia preparato come me, durante i giorni di prova ho fatto un pezzo per volta, anche ieri avevo rallentato tanto ma non avevo perduto troppo tempo – ha raccontato Innerhofer dopo la gara come riporta il sito Fisi.org -. Nel pomeriggio della vigilia mi sembrava di avere le gambe abbastanza molli a dfferenza dei miei compagni, quindi ho cercato di sentire i messaggi che mi mandava il mio corpo. Oggi ero molto tranquillo, era arrivato il giorno della mia vita, quindi sono partito dal cancelletto con tanta serenità”.
“Ho fatto la prima curva che mi sbatteva lo sci, ho capito che non bastava quindi ho aumentato la grinta – ha aggiunto l’azzurro -. Scendendo ho sentito che la mia sciata migliorava, sullo schuss finale ho capito che sarebbe stata una grande gara. Dopo le belel vittorie della passata stagione in Coppa del mondo e le medaglie mondiali, mi rimaneva da vincere qualcosa di importante soltanto alle Olimpiadi, sono molto orgoglioso di me stesso. Nell’ultimo mese sono stato al di sotto delle mie possibilità ma non per colpa mia, non ho mai trovato condizioni di pista adatte alle mie caratteristiche, non sono un tipo di sciatore come Svindal che può andare forte ovunque”.