È un mondo in bianco e nero.

Da Antonio Ragone @AntonioRagone

E come chiedere ai poeti di cantare con parole di conforto o di speranza in un mondo dove tutto s’è perduto? Il poeta non è unguento che risana le ferite, né può gridare al mondo una gioia che non esiste. Ah, il turbamento, questo sentimento assillante che fa star male mente e cuore e i poeti attanaglia in un ginepraio di confusioni. Io osservo l’atmosfera suggestiva e tragica di questo mondo e la sento mia, perché così d’intorno io vedo il disordine che mi circonda, la disperata ricerca d’un varco che al mistero s’apra. Cercare, cercare e non trovare; chiedersi perché, perché e non sapere; ci fa vivere in un ambiente surreale e senza sbocchi come questo mondo in bianco e nero, senza più colori, avvolto nell’ombra dell’Assenza. Oggi è il pensiero che è malato d’un virus che gli si rivolta contro, l’uomo s’è infettato da sé. Solo amici di sentimenti sono balsamo che acquieta il bruciore delle ferite.