Per quanti non conoscessero l'artista londinese, classe 1963, Tracey Emin (http://www.google.it/search?hl=it&client=safari&rls=it-it&q=Tracey+Emin&aq=f&aqi=g3&aql=&oq=&gs_rfai= ), beh, che dire, è senza ombra di dubbio una delle più importanti protagoniste della scena contemporanea a livello mondiale. Se mi è permesso un paragone, anche non troppo, azzardato, è considerata dai più un Damien Hirst (http://www.google.it/search?hl=it&client=safari&rls=it-it&sa=X&ei=SAfETPuzHtDAswaW9fXlCA&ved=0CC4QBSgA&q=damien+hirst&spell=1 ) al femminile. Anche se, bisogna dirlo, la sua poetica (e le sue quotazioni) sono molto distanti dall'artista vivente più costoso al momento.
Trasgressiva, provocatoria ed anticonformista, ha stupito e conquistato i collezionisti più importanti, i galleristi più attenti e la critica di tutto il mondo. I musei d'Arte Contemporanea fanno a gara per avere nelle proprie collezioni opere sue, le gallerie del calibro di White Cube e Saachi hanno tenuto sue personali attirando collezionisti da tutto il mondo ed ogni volta che una casa d'aste ha in catalogo una sua opera, stabilisce un nuovo record.
Da questo oggetto, oramai diventato un cult per molti, parte il progetto che Thomas Berra presenterà a Milano dal 26 al 29 novembre, durante lo svolgimento dell'edizione 2010 di Step09 (http://www.step09.com/) negli stand di Galleria San Lorenzo.
Un'installazione composta da più di 500 disegni (in mostra troveranno spazio solamente 100 di quest'ultimi) su carta nera e realizzati con inchiostro bianco.
Un omaggio a Tracey Emin da parte di questo giovanissimo artista che con rispetto ed attenzione vuole segnare in maniera indelebile la propria appartenenza alla scena contemporanea internazionale.