E va bene, sono cinica.
Ma penso che nessuno dei miei lettori con un po' di giudizio, si sia mai sognato di considerare realistica la possibilità che io listassi questo blog a lutto per il ritrovamento di Sarah Scazzi.
Ho sentito di persone che sono scoppiate in lacrime alla notizia della confessione e del ritrovamento, da ieri sera mi sono arrivate almeno 3 catene di email e sms che mi invitavano a pregare per lei, con l'ingiunzione che se non l'avessi fatto allora significava che ero una persona crudele e senza cuore.
Mi sono persa la Barbara D'Urso del primo giorno, ma vi assicuro che anche quella del secondo giorno è stata spettacolare, con continue insinuazioni sulla famiglia dell'omicida e persino un invito da una signora del pubblico a lapidare il colpevole di questo orrendo crimine. Ha usato proprio la parola SASSAIOLA.
Noi siamo il paese più cattolico dell'universo solo quando ci fa comodo, dio, il papa, la tradizione, la bibbia, lo tiriamo fuori solo quando si tratta di fecondazione e omosessuali, per il resto possiamo lasciarci andare alle barbarie. Per un mese su Fb la gente non faceva altro che mettersi sui profili la foto della donna iraniana destinata alla lapidazione (convertita, per ora, se non sbaglio, in impiccagione), poi siamo passati dal disinteresse per la donna disabile mentale condannata negli Stati Uniti, ora, infine, sento invocare la pena di morte.
Ma le persone, anzi, le folle, si sa, sono emotive, si lasciano andare, gli individui, in gruppo, fanno cose che singolarmente non si sognerebbero.
Quelli che invece non dovrebbero essere *emotivi*, sono quelli che fanno il mio mestiere.
Il mio mestiere, o al momento, il mio quasi mestiere, è lo psicoterapeuta.
Ci si può arrivare per due strade: con la laurea in psicologia, con la laurea in medicina.
Io, come si sa, sono una psicologa.
Lui, come si sa molto più di quanto non si sappia di me, è un medico.
Lui, uno psicoterapeuta; io lo sarò tra 2 anni circa.
E' un lavoro complicato, di responsabilità, che richiede 10 anni di formazione costosa, quando si è particolarmente bravi. Costosa non solo economicamente, costosa per logorio della mente, costosa per frustrazione, costosa per la scivolosità della materia, costosa per impegno, costosa per la costante mancanza di riconoscimento nello sguardo dell'altro.
E poi è costosa perchè se il sistema sanitario decide di tagliare, la prima cosa che taglia, LA PRIMA, è la psicoterapia; salvo poi strapparsi le vesti quando le madri con le depressioni post-parto lanciano i figli dal balcone, quando i paranoici si piazzano sui balconi con il fucile a pompa ad ammazzare i passanti, quando i mariti uccidono le mogli e i figli (o combinate questi 3 elementi a caso) perchè convinti di chissà quale delirio.
E' costosa perchè è difficile e avvilente spiegare che un'ora in una stanza di psicoterapia è qualcosa di molto diverso dal prendersi un caffè al bar con un amico. E' costosa pure perchè è difficile trattenere un vaffanculo e nasconderlo sotto una risata quando il nuovo amico che ti ha teso la mano per presentarsi, al sentire la tua professione ti risponde - Eh eh eh , non mi analizzare adesso! - , come se tu avessi i poteri magici e/o taumaturgici.
Quando si dice ai genitori - mamma, papà, voglio fare lo psicoterapeuta - si viene guardati con sospetto
Articolo 3 del codice deontologico degli psicologi ci dà i l dovere di accrescere la conoscenza sul comportamento umano e di utilizzare queste conoscenze per promuovere il benessere psicologico.
Non credo che perderei i miei 5 euro, se scommettessi che i medici hanno nel loro codice deontologico un articolo molto simile a questo.
Abbiamo anche il dovere di non far fare figure di merda alla nostra professione, e anche qui, credo che non perderei i miei 5 euro
Eppure ieri ho assistito a una scena imbarazzante per la mia futura professione.
Ho assistito a Raffaele Morelli che, in un servizio di Matrix, con il peggiore dei senni di poi, analizzava il comportamento non verbale dell'assassino, invitandoci a soffermarci sulla sua lingua felpata e soprattutto sull'occhio.
- Ecco, guardate, guardate, questo è l'occhio dell'impotente! -
Questa è stata la frase più delirante che gli ho sentito dire.
I cartomanti sono più seri.