Ed è ribadito in due ulteriori cartelli posizionati nelle bacheche informative.
In estate la situazione degenera perché il parco diventa una meta ambita per centinaia di bambini accompagnati da genitori e nonni, tutti muniti di pane secco per nutrire le anatre. Durante la nostra passeggiata di stamattina abbiamo notato cumuli di pane ammuffito ai lati dei vialetti e, quel che è peggio, anche nell'acqua.
A Valerio piace fermarsi a guardare le tartarughe. Proprio qui abbiamo incontrato una bambina, più o meno coetanea, che già prima del nostro arrivo stava dando da mangiare alle anatre, pescando da un sacchetto della spesa ricolmo di pane. Dopo una decina di minuti in cui Valerio osserva minuziosamente una ad una le tartarughe, la bambina, peraltro gentilissima, offre del pane anche a Valerio che (non è il massimo della socialità, lo so bene), scappa verso di me.
Interviene il nonno "ma noi ne diamo poco!" e poi la porta via, qualche metro più in là, probabilmente per allontanarsi da una mamma così rompiscatole.
Sono rimasta a bocca aperta e questa frase mi ha fatto riflettere. Cosa vuol dire "noi ne diamo poco?" Sarebbe un po' come dire...
"E' vietato parcheggiare nel parcheggio dei disabili/sulle strisce/in seconda fila"
"Ma noi ci stiamo solo 10 minuti!"
"Non si butta la spazzatura in terra"
"Ma questa è solo una carta di caramella!"
"Non si va in treno senza biglietto"
"Ma noi facciamo solo poche fermate"
"Le cacche dei cani vanno raccolte e buttate via!"
"Ma ne ha fatta solo un pochino"
"I bambini in auto devono essere legati con il seggiolino"
"Ma noi facciamo solo qualche chilometro!"
Mmmm... già... ecco... si spiegano tante cose...