...e vissero schiavi e contenti

Da Gio65 @giovanniparigi

I tentativi, più o meno riusciti, di dare un volto all'anticristo e alla sua società sono innumerevoli, ma la domanda circa il suo vero volto credo sia ancora sul tavolo: qual è l'elemento caratterizzante di una società anticristica? Bella domanda. La mente corre subito a un potere autoritario, dispotico. Corre all'avidità, alla crudeltà, al sopruso, all'atesimo e corre fino algi estremi confini della lotta fratricida. 

Personalmente non ritengo questi elementi caratterizzanti: credo l'elemento distintivo sia un altro e riposi in un versetto del Vangelo, in Lc 22,27 dove leggiamo che Cristo è in mezzo a noi "come colui che serve". Quello "stare in mezzo a noi" pronunciato da Gesù descrive alla perfezione il tipo di rapporti interpersonali, l'etica cristiana che fonda i suoi cardini sul servizio reciproco del fratello al fratello.

Il diavolo, all'opposto, è conosciuto per un'affermazione totalmente, radicalmente contraria, cioè il famoso "non serviam" con cui lucifero ha rifiutato di servire. I suoi accoliti, sulla scia della volontà del maestro, esprimono un'etica non di servizio al prossimo, ma di sottomissione.

Una società anticristica, dunque, credo sia una società dove alcuni, demoni, godano di una posizione di privilegio, cui è dovuto il servizio degli altri uomni. Se in un primo momento tutto ciò può essere mascherato con le giustificazioni più bizzarre, nella fase conclamata tale servizio sarà imposto e giustificato grazie all'aver diffusa la percezione che tutto ciò sia giusto. Un'umanità resa divina promuoverà coloro che rappresentano Dio su un trono le cui fondamenta potrebbero essere le più svariate: una linea di sangue, la cooptazione, l'elezione, tutte cose però mirate al servizio dell'uomo all'uomo senza alcuna reciprocità: ad alcuni il dovere, ad altri il diritto.

Personalmente ritengo che quanto scritto posssa essere l'elemento più caretteristico di una società anticristica. Naturalmente accadrebbe piano piano, ma giungerebbe allo scopo prefissato: far godere a pochi, o molti, il loro buon diritto di essere serviti e riveriti. In parte è già così, manca solo l'imprimatur che lo renda pubblico, anzi, santo.


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