Doverose premesse:
1) la mia camera è in mansarda, mentre il resto della casa è al primo piano;
2) Argo è solito giocare con le palline da tennis;
3) Argo ha 6 mesi.
Detto ciò. Conversazione tra me (in mansarda) e mio padre (in salotto):
«Clarinette! Senti!»
«Cosa?»
«Ma a te risulta che le palline di Argo possano essere una su e l’altra giù?»
«Uhm. No! Sono quasi sicura che siano tutte e due giù!»
«Ma no, ho controllato stamattina! Una è su e l’altra è giù!»
«No, adesso guardo, ‘spetta… no ti assicuro che quassù non c’è niente! Guarda che sarà giù, magari in giardino!»
«…»
«…»
«Ma io, veramente…»
«Ah.»
«Eh.»
Mia madre è da qualche ora che, ogni volta che mi vede, scoppia a ridermi in faccia. Argo, appena gli passo accanto, sbuffa sonoramente.
Qualcuno cortesemente mi passi una scala: il pero è troppo alto e a scender così rischio di farmi male. Grazie.
(E comunque si dice testicoli, che qui non siamo alla Rai e le cose le chiamiamo con il loro nome. Perdiana!)