È volata, questa settimana.La routine è già (quasi) acqui...

È volata, questa settimana.La routine è già (quasi) acquisita: mi alzo, mi preparo, fo colazione e poi ti sveglio, coccole del buon mattino, grattini vari, poi ti desta e ti spogli, lancio del pannolino, pipì nel vasino, pulizie e vestizione. Nel frattempo, un po’ di latte e un biscottino, io che mi guardo allo specchio per veder che faccia ho, ché quando mi trucco non mi guardo davvero, e poi si esce. “Dove andiamo?” “Si va all’asilo, amore!” “Euuiuaaa!!!”, la maestra C. ti sta già aspettando.Si canta e si chiacchiera, in auto.Quando si vedono le mura della città, sai che siamo quasi arrivate, e saltelli sul seggiolino.Parcheggio in qualche modo sul marciapiede, ti porto dentro, bacio mio e carezza tua e a dopo.Abituata alle relazioni con adulti, ti sei arrufianata tutte le maestre, la tua in particolare, che mi piace tantissimo e ogni giorno mi conferma che ho scelto bene. Vi prende tutti in braccio, vi coccola e vi supporta, e a chi vi viene a prendere racconta nei dettagli com’è andata la mattinata, perché noi abbiamo bisogno soprattutto di questo: di rassicurazione.Sta bene, lontano da casa, in mezzo a persone nuove. Sta bene.È l’unica a non aver mai pianto, finora.Sai di avere una mamma mollacciona, che non resisterebbe a quelle scene di disperazione a cui ho assistito in questi giorni.Me l’aspetto eh, prima o poi, ma mi farò forza. O magari non succederà, e tanto meglio.Mi sembri contenta e serena. Io lo sono. I nonni pure.Mi piace quel posto, mi piace che sopra gli armadietti ci sia un cordone con la famiglia, fatto un giorno di una circolare, un altro di un disegno, e così via.La prossima settimana comincerai a pranzare lì. Quella successiva, anche a dormirci.Il sonno, nota dolente.La sera ti addormenti un po’ prima, ma avevi già cominciato al mare con questi orari: ma stamani alle 5:20 eri in piedi. Senza più un briciolo di sonno. Non so come arriverò a stasera, ma stamani è stato bellissimo guardare l’alba mentre giocavamo insieme.