Per tutta una serie di motivi in questi giorni s'è lavorato come bestie su una serie di presentazioni che m'hanno costretto a un fottio di ricerche di mercato, telefonate amerigane e un mare di grafi da impaginare con l'aiuto di amici e professionisti vari. Se da un certo punto di vista anche io fino a qualche tempo fa ero piuttosto niubbo, con i veri numeri del mercato mobile, oggi comincio seriamente a ragionare su dove stiamo andando, come e perchè.
La realtà, 55 slide e tante ore dopo questo .ppt, è che i publisher tradizionali si stanno cagando addosso. Si stanno cagando addosso perchè qui non è una questione di indie che tolgono quote di mercato, ma di indie in grado di diventare dei giganteschi e pericolosissimi competitor nel lungo termine, più attrezzati per affrontare dinamiche industriali differenti da quelle a cui i colossi sono abituati. E cosa fanno i colossi allora? Comprano, prima che poi arrivi qualcuno, magari non del settore, che capisca il business contribuendo pure ad accorciare i tempi di sviluppo di questi potenziali nemici mortali.
Qualche giorno fa DeNa ha rilevato ngmoco, ieri s'è chiuso il discorso Chillingo, assorbita da Electronic Arts e, per quel che ci riguarda direttamente, ho avuto la conferma di quanto effettivamente siano elevati i moltiplicatori per la valorizzazione degli asset di un'azienda "acquisibile", nel settore dei new media. Del discorso Chillingo, impressiona al contrario un fattore però : quanto sia il peso di IP in-home rispetto a quelle pubblicate per terze parti. Nonostante Angry Birds e Cut the Rope infatti, Chillingo è stata data via a 20.000.000 di Euro, contro i 400.000.000 di ngmoco, proprio per questo motivo (il primo gioco era in realtà di Rovio, che è andata da sola su Android, il secondo di Zeptolab, fastest seller di sempre su AppStore).
Se i piccoli si svegliassero un po', invece di pensare ad essere gli ultimi fra i primi e puntassero ad essere al top fra le realtà più small, sarebbe una gran bella cosa.
Ma purtroppo occorrono dei management svegli per far queste robe. Purtroppo.