Electronic Arts torna sul ring dell'Ultimate Fighting Championship. Dopo una prova diretta della versione per Xbox One, ecco le nostre impressioni su questo nuovo capitolo della serie EA Sports UFC.
Alessio Ferraiuolo è cresciuto a pane, cinema e videogame. Scopre in giovane età la sua passione per la tecnologia, che lo porta a divorare tutto quello che il mercato ha da offrire, dall'hardware per PC agli smartphone, senza mai sentirsi sazio. Nel tempo libero adora suonare la chitarra, andare in palestra e guardare tonnellate di film e serie TV. Lo trovate su Google+ e su Facebook.
Chiamateli guerrieri, chiamateli lottatori, chiamateli gladiatori. Ci sono molti modi per definire chi ha deciso di intraprendere una carriera nel mondo delle arti marziali miste. Ma prima di essere dei combattenti, tutti coloro che sono riusciti ad entrare nel circus della UFC sono innanzitutto degli atleti, persone che con sacrificio sono riuscite a trasformare il proprio corpo in una miscela esplosiva di forza, velocità e resistenza. Altro elemento che li contraddistingue è il coraggio. Ci vuole fegato per salire sull'ottagono e affrontare una lotta senza esclusione di colpi, in cui solo il più forte è destinato a vincere. La forza fisica non sempre è sufficiente però, perché un lottatore della UFC deve riuscire a raggiungere l'eccellenza nelle discipline che padroneggia, mantenendo una concertazione costante durante gli incontri, pena un doloroso knockout. Vista la spettacolarità di questo sport, non stupisce il fatto che le trasposizioni ludiche siano arrivate, almeno in Italia, ancora prima dello sport stesso. Negli ultimi anni, prima THQ e ora EA hanno cercato di rappresentare sullo schermo le gesta dei lottatori, con risultati generalmente positivi, ma con qualche alto e basso. Ora, a quasi due anni dall'uscita del primo capitolo, EA torna a farci calcare le arene della UFC, con la seconda edizione della simulazione dedicata a questo sport. L'uscita di UFC 2 è vicina ed è prevista per il 17 marzo; nel frattempo siamo andati a Colonia, negli studi di EA, per vedere una versione praticamente definitiva del gioco in versione PS4, che ha mostrato diversi cambiamenti rispetto alla passato, pur non tradendo un'impostazione ragionata dei combattimenti.
Uno sport per veri duri
Prima della prova del titolo, EA ha organizzato negli uffici di Colonia una breve presentazione, a cui ha partecipato anche un vero lottatore, esperto di arti marziali miste, Andreas "Big Daddy" Kraniotakes, che ha spiegato l'evoluzione di questa disciplina, cambiata molto rispetto agli esordi. L'MMA è uno sport giovane, che si è approcciato al professionismo da relativamente poco tempo rispetto ad altre discipline basate sul combattimento, come la boxe. Il successo, soprattutto all'estero, è arrivato grazie alla spettacolarità dei combattimenti, che vedono protagonisti atleti di tutto il mondo, esperti nelle discipline più disparate. Agli esordi non esistevano praticamente regole, ma col passare del tempo qualche piccolo compromesso si è reso necessario, anche solo per tutelare la salute degli atleti. La preparazione dei combattenti è cambiata di pari passo, vista la necessità di imparare a gestire, sia in attacco che in difesa, stili differenti. L'evoluzione di questo sport ha portato combattimenti meno statici e sempre più dinamici, mischiando sempre di più le discipline di partenza e aumentando la complessità generale degli scontri. Tutto questo ha la sua influenza anche dal punto di vista ludico, perché racchiudere in un solo titolo arti marziali differenti, decine di mosse, animazioni o semplicemente le comuni situazioni riscontrabili nei combattimenti reali, aumenta molto il livello di complessità, che si manifesta in un sistema di controllo da sempre ostico per i neofiti. La curva di apprendimento è piuttosto ripida all'inizio, ma rispetto al precedente capitolo i controlli sono stati razionalizzati, consentendo un più rapido apprendimento delle meccaniche di gioco, senza però deludere chi desidera un sistema di controllo ricco di possibilità. Prima grande differenza riguarda le coperture: nel nuovo titolo le parate si effettuano premendo R1 nel caso di colpi alti ed R2 per quelli bassi, un sistema a nostro avviso migliore e più pratico rispetto al passato, che non diminuisce allo stesso tempo la loro importanza. Ora è anche possibile sfruttare meglio i movimenti del bacino, schivando i colpi tenendo premuto R2 e utilizzando lo stick sinistro, come nella serie Final Night. Il sistema di difesa dei combattenti ne esce rivoluzionato rispetto al precedente capitolo, diventando più centrale nell'ottica dello scontro. Il discusso sistema di clinch e della lotta a terra rimane, per un aspetto che andrà approfondito con un numero maggiore di partite, anche se ora sono presenti degli avvisi testuali che indicano il tipo di spostamento che si effettua muovendo la levetta analogica destra.
Resta molto difficile chiudere un combattimento con una sottomissione purtroppo, e dopo diverse partite non siamo riusciti a terminare nessuno scontro in questo modo, ma probabilmente è tutta una questione di pratica. Altra novità nelle meccaniche di gioco riguarda i colpi critici, in grado ora di mandare al tappeto l'avversario anche con la barra dell'energia al massimo, basando l'efficacia del colpo sul tipo di impatto provocato. La fisica dei knockout è stata completamente rivista, ed ora è impossibile vederne due uguali, almeno a detta degli sviluppatori. Effettivamente, durante la prova, abbiamo assestato dei colpi niente male, ma EA è stata brava ad implementare questa caratteristica: anche mandando al tappeto il diretto avversario al primo round, difficilmente questo perde subito l'incontro, per cui molto dipende dal livello di stamina del contendente.
Uno spettacolo per gli occhi
A differenza della beta provata in precedenza, questa volta abbiamo avuto modo di testare la versione praticamente definitiva del titolo, con tutte le funzionalità attive, tranne quelle online. Grazie a questo primo sguardo, possiamo dire che UFC 2 è stato ampliato e affinato nel corso degli ultimi due anni, con i menù che riprendono lo stile visto negli ultimi titoli sportivi targati EA. Le modalità di gioco sono di più, mentre quelle presenti nel precedente capitolo sono state migliorate, soprattutto la carriera, dotata ora di un sistema di allenamento più credibile e mirato. Nella prima incarnazione della serie, gli allenamenti proposti permettevano di accumulare punti, da spendere in ogni caratteristica del lottatore. Ora, l'allenamento migliora delle specifiche caratteristiche del combattente, in base agli esercizi svolti, risultando più realistico. Al termine delle sessioni di training è anche possibile scegliere l'avversario da affrontare, in modo da tarare meglio l'esperienza di gioco. Novità assoluta è il Knockout Mode, che trasforma UFC 2 in una sorta di picchiaduro, con tanto di barra dell'energia e sistema di combattimento semplificato.
Si tratta di una modalità particolarmente indicata per i neofiti della serie, o semplicemente come valvola di sfogo dopo una giornata difficile, vista la mole di colpi che è possibile portare durante le partite. Interessante anche la modalità Ultimate team, derivata da quella presente in FIFA, in cui bisogna creare 5 personaggi e farli evolvere grazie alle carte acquistabili nello store, che saranno disponibili all'uscita del gioco. Troviamo poi la modalità Custom Event Creator, con cui creare eventi personalizzati, il Practice Mode, le sfide e i combattimenti online. Particolare la modalità Live Events, in cui si può scommettere sui combattimenti reali, vincendo così crediti da spendere nel gioco. Passando alla grafica, il titolo si basa sul motore grafico Ignite Engine, che trova nell'ottagono la sua migliore espressione. Basta osservare la resa dei capelli dei lottatori, molto realistica, per capire l'attenzione riposta nello sviluppo della grafica di UFC 2. I modelli dei combattenti sono molto realistici, come anche il sistema che regola i danni, più preciso rispetto al passato, e probabilmente anche più cruento, almeno da questa prima occhiata. A contribuire alla resa grafica troviamo nuove animazioni, che rendono i movimenti dei lottatori più fluidi, senza dimenticare una gestione generale della fisica davvero curata. Pad alla mano, il peso dei lottatori si sente, con differenze marcate in base al combattente scelto. Quelli più corpulenti sono abbastanza lenti e spesso non riescono a portare calci alti con efficacia, ma in compenso riescono a sopportare una grande quantità di colpi, rispondendo con fendenti molto potenti. Quelli più longilinei invece puntano di più sulla tecnica, sfruttando al massimo la velocità superiore. Insomma, grafica e fisica hanno dato riscontri molto positivi, riuscendo a perfezionare un comparto tecnico già ottimo nel primo capitolo, anche se l'azione rimane ancorata ai 30 fps.
Quanto attendi: EA Sports UFC 2
Registrati utilizzando un Account esistente