EA Sports UFC 2 - Recensione

Creato il 10 marzo 2016 da Lightman

Sergio Pennacchini Giornalista freelance, scrive di videogame da troppo tempo per ricordarsi esattamente quando ha iniziato. Vive a Londra ma non è un cervello in fuga perché mancano le basi, cioè il cervello. Lo trovate su Facebook e Twitter.

C'è qualcosa di magico, di unico e speciale nella Ultimate Fighting Championship. C'è la teatralità, le rivalità, lo spettacolo. Come se fosse una versione seria del wrestling. Ma c'è anche il sudore, il gesto atletico, la forza e la tenacia di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita, ogni attimo della loro vita, alla forma più antica di sport che conosciamo: la lotta. Una disciplina che negli ultimi anni sta ottenendo sempre più consensi. Un po' perché le sue star, come la bella e brava Rousey, spesso finiscono a Hollywood e dintorni. Ma la ragione principale è che questo è uno sport affascinante come pochi altri, dove si celebra la nobiltà del combattimento. Peccato che il rapporto tra UFC e videogame non sia stato sempre idilliaco. Nonostante alcuni buoni tentativi, negli ultimi tempi le cose sono andate maluccio. La licenza intanto è passata a EA Sports, che con il primo UFC ha creato un titolo dalle ottime potenzialità, rovinato più che altro per una cronica mancanza di contenuti e per un sistema di gestione delle prese sicuramente migliorabile. Poco male, perché come detto le basi erano ottime e con questo UFC 2, finalmente, gli appassionati di questo nobile sport hanno il videogame che meritano.

Sei bellissimo

Togliamoci subito un dubbio. Tecnicamente, UFC 2 è una delle cose migliori che abbiamo visto quest'anno. Anche se alcuni modelli dei lottatori disponibili non sono proprio perfetti (cosa che ha scatenato l'ironia di alcuni degli atleti su Twitter), il lavoro svolto sul motore grafico è davvero incredibile. La qualità dei modelli poligonali e delle animazioni è clamorosa, così come gli effetti di luce, gli effetti "speciali" come la deformazioni dei volti e dei corpi a seconda dei colpi presi, il sudore, il movimento dei capelli, il sangue che vola in aria e finisce sull'ottagono. Il modo in cui viene trasmessa la fisicità, il peso di ogni colpo, è qualcosa di incredibile. A tratti sembra davvero di guardare una diretta in tv. Un particolare plauso alle collisioni, che in un gioco simile sono un aspetto fondamentale per non rovinare l'esperienza: certo, qualche volta qualche tentennamento c'è, ma considerata la tipologia di gioco, il modo in cui i corpi degli atleti collidono è davvero fantastico. Le animazioni poi variano in base alla vostra stamina, diventando più lente e impacciate se esagerate con i colpi in sequenza. Oppure, se un vostro calcio incontra il pugno dell'avversario, l'animazione cambierà ancora, ogni tanto lasciando il posto a inciampi o perdite di equilibrio.

Menu del giorno

Una delle maggiori critiche rivolte al primo UFC riguardava l'assenza di contenuti. Critica recepita molto bene da EA, visto che questo UFC 2 si presenta ricco di opzioni e modalità. Partiamo dal roster dei personaggi disponibili: circa 250 lottatori, tutti riprodotti su licenza, oltre il doppio di quelli del primo UFC.

Ci sono anche diverse arene, dallo Staples Center di Los Angeles fino all'O2 Arena di Londra, con tanto di pubblico che partecipa a ogni fase del match, arbitro, commentatori (la telecronaca è in inglese e, sinceramente, è piuttosto ripetitiva) o le splendide fanciulle che mostrano il numero del round. La prima partita si aprirà con una ripetizione di un match storico con la star della cover, l'irlandese McGregor: serve come tutorial per insegnarvi le basi del sistema di controllo e per farvi assaggiare l'atmosfera delle grandi serate della UFC, che qui è trasmessa davvero bene. Una volta completato il combattimento, si arriva al menu principale. Qui ci sono diverse novità. La prima che vi segnaliamo è ovviamente la carriera. Si crea il proprio lottatore e si comincia la scalata verso la cima. Si parte ovviamente dal basso, da un torneo a eliminazione in palestra per capire chi è davvero degno di provare a entrare nella UFC. Quindi si passa ai professionisti e, scontro dopo scontro, si arriva al top. Tra un match e l'altro potrete allenarvi tramite diversi mini-giochi basati su tempismo e tecniche, che vi permetteranno di migliorare le vostre statistiche in ogni aspetto del vostro stile di lotta, dalla resistenza alle prese a terra fino alla velocità e potenza dei vostri colpi. Si tratta di mini-giochi abbastanza semplici che ovviamente a lungo andare diventano un po' ripetitivi: se vorrete però potrete "simulare" la sessione di allenamento, senza sporcarvi le mani. La modalità carriera più o meno è tutta qui. Sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più. Per quanto sia abbastanza longeva, manca di mordente, manca di quella spettacolarità tipica dei grandi match della UFC. Sarebbe stato fantastico, ad esempio, vivere una storia alla Rocky, un po' sulle stile di quanto fa ogni anno 2K Sports con NBA. Magari senza scomodare Spike Lee, ma certamente con un po' di sostanza in più si sarebbero potuti ottenere risultati migliori. Altra novità è l'Ultimate Team, che funziona esattamente come ve l'aspettate: potrete creare il vostro team di lottatori, usare le carte per migliorare le caratteristiche e ottenere bonus, combattere online per guadagnare monete e comprare altre carte. Su FIFA e Madden, come sappiamo, ha funzionato alla grande (FUT vale da solo circa il 50% dei guadagni digital di EA). Su UFC pare un po' più forzato, ma per dare un giudizio completo bisognerà aspettare le prossime settimane, per capire quanto saranno popolati i server EA. Oltre alla varie modalità online e offline, segnaliamo anche un'altra novità, chiamata Knockout. Si tratta di una versione molto semplificata di UFC, senza prese a terra e senza stamina: c'è una barra dell'energia stile picchiaduro, un tempo limite e un avversario da mandare al tappeto. Niente di più. Molto divertente, è dedicata soprattutto ai neofiti, ai giocatori meno esperti: un modo per prendere confidenza o per farsi una partita veloce contro un amico.

Fuori i secondi

Salire sul ring di UFC è, all'inizio, un'esperienza traumatica. Questo è un gioco complesso, che offre mille possibilità al giocatore, mille approcci strategici al match, e che richiede una certa abilità con il controller. Significa che all'inizio, anche ai livelli più bassi di difficoltà, verrete picchiati forte. Preparatevi a perdere o, nei casi migliori, spuntare una sudata vittoria ai punti. La gestione del sistema di controllo è abbastanza intuitiva. I quattro pulsanti frontali servono per calci e pugni e si possono abbinare ai due grilletti di sinistra per sferrare attacchi più potenti oppure colpire il corpo. I grilletti di destra invece servono per la guardia, alta o bassa. La leva sinistra muove l'atleta o, in caso di guardia alzata, il busto. Quella destra invece serve per le prese.

Qui il discorso si fa molto più complesso: ogni presa può portare a diverse possibilità di attacco e difesa, fino alle classiche sottomissioni, affidate a un mini-giochi in cui bisogna cercare di fuggire se sottomessi, oppure evitare la fuga dell'avversario in caso di posizione dominante. La cosa migliore è che rispetto al vecchio UFC il sistema di prese è dinamico, cambia in continuazione, esattamente come succede nella realtà. Se nel primo UFC finire a terra significava, fondamentalmente, trovare un modo per sopravvivere alla presa e riuscire a liberarsi, in questo UFC 2 potrete trasformare una situazione di apparente svantaggio in un attacco, che a volte può persino diventare decisivo e portare alla vittoria.

Tutti giù per terra

Il miglioramento più evidente nella gestione dello scontro è però la fluidità, il modo in cui si passa dallo scambiarsi colpi ai tentativi di presa, fino alla lotta a terra, marchio di fabbrica della UFC. Merito anche di un sistema di animazioni davvero eccellente, ora il passaggio tra una e l'altra fase è più fluido, più naturale, e lascia il tempo di reagire, di capire quello che sta accadendo su schermo e quindi trovare una contromossa. Ci vorrà per un po' di tempo per diventare efficaci. UFC 2 del resto non è un gioco per tutti: il ritmo degli scontri cambia continuamente, a volte è veloce e rapido, a volte invece è lento e ragionato. Se amate questo sport o semplicemente volete un gioco di lotta con un approccio più simulativo, difficile trovare di meglio.

Se però non avrete la pazienza di allenarvi, fare pratica, cercare davvero di impadronirvi del sistema di controllo, allora la vostra vacanza con UFC 2 potrebbe durare meno del previsto. Qui il rispetto per il materiale d'origine è totale. Non a caso è stata introdotta anche la possibilità di mandare al tappeto l'avversario con un solo colpo. Ovviamente si tratta di colpi particolari, portati in modo perfetto che colpiscono l'avversario nel modo migliore possibile. Esattamente come nella realtà, se riuscirete a mandare a segno un calcio girato al volto o una ginocchiata volante, può capitare di mandare al tappeto l'avversario anche se sono passati sono pochi secondi dall'inizio del match.