“Lily fa la cassiera in un fast food, Jarrod lavora in un negozio di videogame. Tra loro nasce una strana storia d’amore che porterà scompiglio ma anche felicità nelle loro vite da reietti”
Dalle Nuova Zelanda, un piccolo gioiello a 24 fotogrammi: due attori eccezionali (Loren Horsley è da tenere sott’occhio), dialoghi esilaranti, un’incredibile gusto scenografico in parte debitore di quel gusto collezionistico di registi come Wes Anderson ed ovviamente Hess, ed una colonna sonora davvero azzeccata ad opera dei The Phoenix Foundation, giovane band di Wellington (cittadina neozelandese dove, tra l’altro, è stata girata l’intera pellicola).
Ma attenzione, gli eccessi cromatici della fotografia e le improbabili situazioni che coinvolgeranno i due protagonisti non nascondono affatto momenti di amarezza e stoccate alla società cosiddetta “normale”. Un quotidiano piuttosto grigio, fatto spesso di colpi bassi ed ingiustizie (soprattutto professionali), che tuttavia i nostri antieroi affronteranno sempre con sincera determinazione.
Un film apparentemente semplice Eagle vs. Shark. Un frutto colorato che nasconde un’anima inaspettatamente complessa, tanto articolata e multiforme da affascinare Robert Redford (il film ha partecipato al Sundance Film Festival, ottenendo il forte apprezzamento del pubblico) e terrorizzare la distribuzione Italiana, che ha preferito evitare qualsiasi rischio non acquistandolo né distribuendolo attraverso alcun canale. La simpatica cover del film è stata creata da un web artist, vincitore di un contest ideato e indetto dal regista sul noto portale dedicato ai giovani talenti creativi Deviant Art.
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