Promossa dal WWF, la campagna ha l’intento di sensibilizzare sul risparmio di energia elettrica, tema alquanto caldo dopo tutto ciò che è successo – e sta succedendo – in Giappone.
Campagna interessante, quindi, per quanto inutile. Ok, non voglio fare il guastafeste, né quello che va sempre e comunque a puntare il dito contro un’iniziativa che comunque teoricamente ha del buono. In pratica, però, non serve a nulla.
Perché, parliamoci chiaro, servono leggi chiare sul risparmio energetico, mentre in Italia ciascuno fa come gli pare, a partire dalle lampadine a consumo ridotto, se vogliamo fare un esempio stupido. Per fare esempi più concreti, passiamo alle imprese edili, “costrette” (si fa per dire, perché ci prendono gli incentivi) a montare sul tetto pannelli solari. Pannelli solari che per lo più servono a scaldare l’acqua per chi ha l’attico e il piano subito sotto, ma non spingono energia in rete. Poi, se vogliamo salire di livello, parliamo di cosa fanno i nostri politici, che pensano al nucleare e, per par condicio, i parlamentari opposti, che quando erano seduti al posto giusto non hanno fatto una cippa, o poco di più.
Perché siamo nel paese del vento e del sole, ma figuriamoci se pensiamo di ottenere energia dal vento e dal sole. Meglio il petrolio o l’uranio, così stringiamo qualche bel patto d’alleanza con i paesi esteri, che prima o poi si incazzano e fanno la guerra tra loro. E arriva l’America a sanare tutto, o la Francia, improvvisamente interessati ad alcune nazioni dove si compie uno sterminio, fregandosene però di altre dove l’Eni magari non arriva. E poi, andiamo avanti, verso l’inquinamento. Avevo il ciuccio in bocca quando si parlava di energia rinnovabili, auto elettriche, auto a idrogeno e la lista è infinita. Ma mandare in pensione i petrolieri e le compagnia a loro associate mica va bene. Quindi, freghiamocene bene bene del vento e del sole, spengiamo stasera qualche piazza, una torre effeil e domani ci siamo scordati tutto. E torniamo a bombardare la Libia, va’.
Buon sabato delirante, più o meno.